Omelia (14-02-2002) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Dt 30,15-16 Dalla Parola del giorno Vedi, io pongo oggi davanti a e la vita e il bene, la morte e il male; poiché io oggi ti comando di amare il Signore tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore tuo Dio ti benedica. Come vivere questa Parola? Per il nostro cammino spirituale della Quaresima è significativa questa parola tratta dal libro del Deuteronomio. Ciò che ci è posto davanti è l'alternativa di fondo: la via del bene in opposizione a quella del male. Il Signore ci incoraggia a scegliere la prima, anche se la seconda sembra dare piacevoli frutti immediati. Sì, Dio ci propone il bene, però ci lascia liberi. Sta a noi la scelta, mentre Egli ci mostra con chiarezza le conseguenze di questa scelta. La posta in gioco è addirittura la vita. E allora comprendiamo quanto sono falsi, davvero come specchietti per le allodole, gli inviti a scegliere ciò che, suggerito dalle passioni e da Satana, lusinga lì per lì il nostro ego, e poi ci tarpa le ali, ci impedisce di vivere amando che è la nostra vera vocazione di uomini e di cristiani. Oggi, nella mia pausa contemplativa, lascerò che questa parola del Deuteronomio sia illuminata e completata da quella di Gesù: Chi vuol salvare la propria vita (= il proprio ego, la propria vita inautentica) la perderà. "Chi perderà per me la propria vita, la salverà". Signore, dammi di scegliere con coraggio questa seconda strada che è il bene, la benedizione: per me e per quanti ho a cuore, anche se devo sacrificare il mio io inautentico. Dammi di essere unito a Te, di seguire Te, perché sei Tu la mia vita, la mia salvezza. La voce di una giovane ebrea Non sono le parole che contano. Neppure i fatti. Conta solo ciò che, grazie ai fatti e alle proprie scelte interiori si diventa. Etty Hillesum |