Omelia (24-01-2024) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Mc 4,1-9 Come vivere questa Parola? In questa sezione del Vangelo di Marco, i racconti hanno tutti a che fare con il seme, simbolo di vita: seme che genera nella misura in cui viene accolto, seme che ha bisogno di tempo per portare frutto. In questi primi versetti Marco descrive il lavoro di un agricoltore folle che getta il seme anche laddove è evidente che non potrà portare frutto. È un gesto apparentemente inutile come inutili sembrano tanti momenti della nostra vita. Quel seme è il linguaggio del seminatore: è il modo in cui esprime il suo amore per le cose. Non possiamo aspettare che le cose siano perfette per amarle. Anche il terreno spinoso o roccioso può essere riconosciuto e amato: forse col tempo, chissà... Non è nostro compito definire il tipo di terreno. A noi spetta seminare e amare, come lui il Seminatore. A noi spetta compiere quei gesti folli, inutili che solo l'amore sa donare gratuitamente. Oggi ricordiamo San Francesco di Sales: lui era convinto che per salvare le anime era necessaria la predicazione della Parola di Dio perché questa predicazione avrebbe dato la fede, e la fede la salvezza. Non ha mai guardato il numero dei suoi uditori, la loro età, o la loro intelligenza e la loro capacità di comprensione; ha sempre vissuto da seminatore.
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