Omelia (26-01-2024) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Mc 4, 26-34 Come vivere questa Parola? Dopo la festa della conversione di San Paolo, ritorniamo alla lettura del capitolo quarto di Marco. In questa seconda immagine del seme e del terreno, Marco descrive la vita che va avanti indipendentemente da noi, una vita che spesso non possiamo controllare, una vita che ci chiede la pazienza di aspettare, che ha bisogno dei suoi tempi. "Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie - oracolo del Signore." (Is 55,8) E nei tempi della vita siamo avvolti nella certezza di essere custoditi dall'Amore. A nostra volta anche noi siamo chiamati a gettare il seme della Parola nel terreno dell'umanità attraverso le relazioni quotidiane. L'ultima immagine di questa pericope è quella del piccolissimo granellino di senape: ha a che fare con il poco che spesso ci sembra di mettere in gioco e di donare. La parola buona del Vangelo è vita che, con pazienza e discrezione, si insinua nelle pieghe dell'esistenza. Porta frutto anche quando non lo vediamo; entra nelle fenditure delle rocce; trasforma le ferite in alberi; si insinua nelle crepe. Così ci ricorda la lettera agli Ebrei "Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore."
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