Omelia (07-02-2024)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Mc 7, 14-23

Come vivere questa Parola?

Questo capitolo del Vangelo di Marco ancora una volta continua a provocarci. Nel brano del Vangelo di ieri veniva messo in luce il limite dell'osservanza dei precetti fine a se stessa, sganciata dall'orizzonte dell'amore a Dio ed al prossimo. Oggi, invece, viene messo in evidenza un altro aspetto della libertà dell'uomo, sottolineato da un'affermazione molto forte e ferma di Gesù: "Non è ciò che entra nell'uomo a renderlo impuro, ma ciò che esce dall'uomo". Come ieri veniva messa in evidenza la separazione tra ciò che si pronuncia con le labbra (i precetti) e quello che si vive con il cuore (i comandamenti di Dio), oggi la contrapposizione è tra il dentro e fuori di noi, tra ciò che entra dalla bocca e ciò che esce dal cuore. Gesù compie un passaggio ulteriore, facendoci comprendere che la categoria puro/impuro dipende dalla lente con la quale noi guardiamo le cose, non è data a priori. Siamo noi che scegliamo, ogni giorno e in ogni circostanza da quale "lente" guardare il mondo, le persone e quanto ci accade. Gesù è venuto sulla terra per ridirci due cose meravigliose: che è innamorato pazzo di noi e ci ama da morire, fino a morire e che ci ha creati liberi, liberi di corrispondere a questo amore. E l'amore fiorisce da dentro, come un fiore raro da coltivare e innaffiare e un tesoro prezioso da scoprire. "Perché, dov'è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore" (Lc 12,34). Il cuore è ciò che abbiamo di più intimo, nascosto e vitale, radice di valori, scelte. Anche quando fuori di noi siamo continuamente circondati e, spesso, travolti da ingiustizie, calunnie e malvagità, possiamo sempre scegliere da che parte stare, perché siamo noi i "capitani della nostra anima e i padroni del nostro destino", come ha scritto Nelson Mandela durante i suoi anni di prigionia. Tanti esempi come il suo e quello del cardinale Van Thuan, arrestato sotto il regime comunista e trascorre 13 anni della sua vita in prigione dalla quale continua ad evangelizzare e ad essere testimone di speranza. In un'intervista del 2000 racconta così un dialogo coi i suoi carcerieri: "Loro mi domandano spesso: ‘Lei ci ama'?. Io rispondo ‘Io vi amo'. ‘Ma siamo suoi nemici, l'abbiamo messa in prigione, per più di 10 anni, e senza giudizio, e lei ci ama?', ‘Io vi amo'. ‘Ma perché?'. Perché Gesù me lo ha insegnato, e se io, come cristiano, non vi amo, non sono degno di portare il nome di cristiano'. E loro mi hanno detto: ‘E' molto bello, ma è molto difficile da capire'. Ma questa è la risposta: l'amore cristiano può vincere tutto".


Signore Gesù, aiutaci a ri-centrare il nostro cuore nel Tuo, riscoprendoci pazzamente amati e sostenuti da Te, nelle scelte coraggiose di ogni giorno. Mi ritaglio un momento di tempo e scelgo un luogo che mi aiuta a riflettere e ad entrare in me stesso/a. Mi domando: per quale "tesoro" sono disposto/a a mettere in secondo piano tutto il resto?


La voce di un Cardinale

"Gesù, ieri pomeriggio, festa di Maria Assunta, sono stato arrestato (...) Ma in questo mare di estrema amarezza, mi sento più che mai libero. Non ho niente con me, neanche un soldo, eccetto il mio rosario e la compagnia di Gesù e Maria. (...) Nel buio della no te, in mezzo a questo oceano di ansietà, piano piano mi risveglio: ‘Devo affrontare la realtà'. Sono in prigione: se aspetto il momento opportuno per fare qualcosa di veramente grande, quante volte nella vita mi si presenteranno simili occasioni? No, afferro le occasioni che si presentano ogni giorno, per compiere azioni ordinarie in un modo straordinario'. Gesù, io non aspetterò: vivo il momento presente, colmandolo di amore. La linea retta è fatta di milioni di piccoli punti uniti uno all'altro. Anche la mia vita è fatta di milioni di secondi e di minuti uniti uno all'altro. Dispongo perfettamente ogni singolo punto e la linea sarà retta. Vivo con perfezione ogni minuto e la vita sarà santa (...)"

Venerabile CardinaleVan Thuan


Benedetta Ferrone - benedetta.ferrone@gmail.com