Omelia (13-02-2024) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Gc 1,12-18 Come vivere questa Parola? La lettera di San Giacomo, ci parla della tentazione, da dove viene, cosa ne deriva e le sue conseguenze. Parte da una beatitudine: "Beato l'uomo che resiste alla tentazione", e prosegue con tanta chiarezza a sottolineare che la causa della tentazione non è Dio. Non inganniamoci, quindi la causa sta dentro di noi, sta a noi la decisione di lasciarci condurre da essa generando il peccato, e questo a sua volta genera morte dentro e fuori di noi. Anche in me, in noi e intorno a noi, si percepisce uno scontento delle persone, come non si riesce a capire la causa del male o con certe frasi che colpevolizzano Dio di tante cause del male. Ci domandiamo il perché delle guerre, il perché dei problemi sociali, droga, prostituzione, alcool, perché i governanti così? perché perché, dov'è Dio? Forse possiamo domandarci, ma dove sono, dove sei, dove siamo? Quale scelte facciamo ogni giorno, ogni momento, partendo delle scelte casalinghe? Se mi metto di fronte e me stesso, sono io che scelgo il male, scelgo il non bene, per me e per gli altri, anche l'indifferenza è uno stato di scelta, che è mancanza di responsabilità e presa di posizione di fronte al male. Tocca a me decidere di prendermi in mano, e come molte volte rimotivarmi e con decisione scegliere la direzione della mia vita. La tentazione è anche legata alla dispersione e frammentarietà della mia vita vissuta, in cui non ho di mira il bene giusto, per me e di conseguenza per chi mi sta accanto, per gli altri. A volte diamo la colpa al maligno che ci tenta. Anche qui, vediamo la testimonianza di Gesù quando viene tentato (Mt 4,11). C'è la forza maligna, ma Gesù ha chiaro chi è e la sua missione, per Lui qualsiasi proposta che lo distoglie da questo la rifiuta; allora sconfigge il male.
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