Omelia (24-02-2024)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Mt 5,43-48

Come vivere questa Parola?

È normale corrispondere al bene di chi ci vuole bene, così come ricambiare il risentimento, quindi non è facile assumere il comportamento di Gesù, la sua libertà dal compiere azioni che nascono da una reazione. Lui ci chiede, perché possiamo vivere in pienezza, di liberarci da una certa meccanicità e di imparare la logica della gratuità, la capacità di decidere, non di agire in base a passeggere emozioni, al sentire immediato. Concretamente, dovremmo imparare a non amare quando lo sentiamo ma soprattutto quando è impegnativo e faticoso, procedendo in senso contrario rispetto alle emozioni che si provano e che spesso dipendono da svariati fattori che sarebbe opportuno riconoscere. Gesù ci propone di fare la differenza tra ciò che sentiamo e ciò che decidiamo; gli somigliamo in particolar modo quando, pur sentendo sensazioni negative, scegliamo e decidiamo di compiere il bene di ragionare con un altro metro di giustizia. Forse la stessa che così tante volte la nostra fragilità desidera ricevere.


Signore, siamo chiamati a tendere alla perfezione, pur sperimentando le cadute, i fallimenti, i limiti, le imperfezioni. Concedici di portare alla pienezza dell'amore la nostra umanità.


La voce di uno psicoanalista

"Non c'è luce senza ombre e non c'è pienezza psichica senza imperfezioni. La vita richiede per la sua realizzazione non la perfezione, ma la pienezza. Senza l'imperfezione non c'è né progresso né crescita."

Carl Gustav Jung


Suor Emilia Di Massimo FMA - emiliadimassimo@libero.it