Omelia (03-03-2024)
don Lucio D'Abbraccio
Cristo: pietra viva dell'edifico spirituale!

Il Vangelo di questa terza domenica di Quaresima riferisce - nella redazione di san Giovanni - il celebre episodio di Gesù che scaccia dal tempio di Gerusalemme i venditori di animali e i cambiamonete. Il fatto, riportato da tutti gli Evangelisti, avvenne in prossimità della festa di Pasqua e destò grande impressione sia nella folla, sia nei discepoli. Come dobbiamo interpretare questo gesto di Gesù? I profeti dell'Antico Testamento erano soliti compiere gesti eclatanti e simbolici per far capire al popolo la volontà di Dio in modo che la gente se ne ricordasse. Nella cacciata dei mercanti Gesù si pone su questa linea profetica, tanto che i capi dei giudei ne rimangono colpiti; non lo rimproverano per aver fatto confusione e rovinato il giorno di mercato ai venditori, ma gli chiedono: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?», ossia, dimostraci che agisci veramente a nome di Dio.
La cacciata dei venditori dal tempio è stata anche interpretata in senso politico-rivoluzionario, collocando Gesù nella linea del movimento degli zeloti. Questi erano, appunto, "zelanti" per la legge di Dio e pronti ad usare la violenza per farla rispettare. Ai tempi di Gesù attendevano un Messia che liberasse Israele dal dominio dei Romani. Ma Gesù deluse questa attesa, tanto che alcuni discepoli lo abbandonarono e Giuda Iscariota addirittura lo tradì. In realtà, è impossibile interpretare Gesù come violento: la violenza è contraria al Regno di Dio, è uno strumento dell'anticristo. La violenza non serve mai all'umanità, ma la disumanizza.
Ascoltiamo allora le parole che Gesù disse compiendo quel gesto: «Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato». E i discepoli allora si ricordarono che sta scritto in un Salmo: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Questo salmo è un'invocazione di aiuto in una situazione di estremo pericolo a causa dell'odio dei nemici: la situazione che Gesù vivrà nella sua passione. Lo zelo per il Padre e per la sua casa lo porterà fino alla croce: il suo è lo zelo dell'amore che paga di persona, non quello che vorrebbe servire Dio mediante la violenza. Infatti il "segno" che Gesù darà come prova della sua autorità sarà proprio la sua morte e risurrezione. «Distruggete questo tempio - disse - e in tre giorni lo farò risorgere». E san Giovanni annota: «Egli parlava del tempio del suo corpo». Con la Pasqua di Gesù inizia un nuovo culto, il culto dell'amore, e un nuovo tempio che è Lui stesso, Cristo risorto, mediante il quale ogni credente può adorare Dio Padre «in spirito e verità» (cf Gv 4,23).
Lo Spirito Santo ha iniziato a costruire questo nuovo tempio nel grembo della Vergine Maria. Per sua intercessione, preghiamo perché ogni cristiano diventi pietra viva di questo edificio spirituale. Amen!