Omelia (11-03-2024)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Gv 4, 43-54

Come vivere questa Parola?

«Se non vedete segni e prodigi, voi non credete», dice Gesù ad un funzionario del re che invoca il suo aiuto per riavere sano e salvo il proprio figlio. La risposta espressa al plurale è più rivolta alla categoria dei giudei che non al padre disperato che si trova di fronte. La pretesa del segno, quale dimostrazione inequivocabile dell'identità messianica, viene con insistenza rivolta a Gesù sino alla fine della sua esistenza terrena: «se sei il Figlio di Dio scendi dalla croce».

Gesù in verità compie dei segni per sostenere la fede chi incontra, ma è l'accoglienza della sua Parola che deve aiutare a credere in Lui. Il funzionario del re, alle parole di Gesù: «Va', tuo figlio vive», si fida. Non pretende un segno, ma semplicemente crede. Credendo in Gesù e nella sua Parola, la vita sua, del figlio e del resto della sua famiglia acquista una pienezza rinnovata e un nuovo orientamento.


Signore, fai che la Parola che ogni giorno ascoltiamo produca frutti abbondanti di vita nuova. Così sia!


La voce di un vescovo illuminato

«La fede è un affidarsi a Dio che vince l'angoscia: non è un bagaglio di nozioni che esige un faticoso indottrinamento, è il bene più grande e liberante per l'uomo».

Carlo Maria Martini


Don Giuseppe Tilocca - giustiloc@tiscali.it