Omelia (18-03-2024)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Gv 8,12-18

Come vivere questa Parola?

I farisei faticano, si nascondono, impediscono a se stessi di vedere la luce, si coprono il volto. Ancorati alle proprie certezze, alla legge che li ha tenuti tanto sereni fino a quel momento, chiedono a Gesù di presentare un testimone che possa confermare quello che dice, così come è scritto nel libro del Deuteronomio. Ma la luce è proprio davanti a loro. D'altronde il nostro cuore è fatto per cercare incessantemente la sorgente a cui dissetarsi ed attingere desideri di vita piena. Gesù sa che questo è un percorso faticoso, quindi ci indica il Padre come testimone prezioso ed unico che ci slega dalle certezze umane, ci immette nel suo circolo d'amore infinito. Gesù si fa attraversare dalla nostra fragilità perché conoscendolo possiamo incontrare il Padre e così diventare a nostra volta testimoni del suo amore. Questa certezza autentica è il tesoro che ci viene oggi consegnato; custodendolo possiamo seguire l'invito a confidare nel Signore con tutto il cuore.


Dimmi, Signore, quando ho considerato il mio essere testimone d'amore dono prezioso per me stesso e per gli altri, nella consapevolezza della sua incidenza.


La voce di una storica

"I vuoti di oblio non esistono. Nessuna cosa umana può essere cancellata completamente e al mondo c'è troppa gente perché certi fatti non si risappiano: qualcuno resterà sempre in vita per raccontare. E perciò nulla può mai essere praticamente inutile, almeno non a lunga scadenza."

Hannah Arendt


Suor Emilia Di Massimo FMA - emiliadimassimo@libero.it