Omelia (25-03-2024) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Gv 12,1-11 Come vivere questa Parola? A pochi chilometri da Gerusalemme comincia la settimana santa, nella casa dei suoi cari amici a Betania: Lazzaro, Marta e Maria. Ancora qualche giorno e Gesù penetrerà nelle tenebre della Passione. Certamente va da loro a caricarsi della forza indispensabile va a che solo l'amicizia può donarti. L'amicizia è la fonte del coraggio che Dio ha voluto donarci per sfidare le peripezie dell'esistenza. Chi è sprovvisto di questa forza e non ha amici è destinato certamente al fallimento. Gesù ha voluto circondarsi di amici e i tre di Betania, nello specifico, raffigurano tre facce dell'indole umana. Marta ritrae la dimensione dell'operatività del fare. Lazzaro la necessità di scoprire una collocazione giusta nella vita. Maria la dimensione dell'intimità e dell'ascolto. In questo episodio nella loro casa, tutti e tre assumono alla il senso corretto dei loro caratteri principali. Marta non si disperde più nell'attivismo e ciò che fa si converte in servizio. Lazzaro dall'assenza della morte, si tramuterà in protagonista accanto al maestro. Ma la conversione maggiore a cui assistiamo in questa notte è quella di Maria che cosparge i piedi di Gesù di nardo profumato e li asciuga con i propri capelli, riempiendo la casa di un dolce profumo. L'amore di Maria si declina nella concretezza di un gesto di assoluta gratuità, che immediatamente collide con la meschina mentalità dell'utile rappresentata Giuda. La lieta notizia di Gesù è incomprensibile se posta sul registro della convenienza. L'unica e vera essenza dell'Amore è la gratuità nell'"inutilità". Se non fosse tale non servirebbe a nulla se non ad essere un ennesimo commercio nelle relazioni.
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