Omelia (25-03-2024) |
don Giampaolo Centofanti |
Vi è stata un'altra cena una settimana prima dell'ultima cena, è la cena di Betania dove siedono a tavola con Gesù tra l'altro anche i tre fratelli Marta, Maria e Lazzaro. E qui vediamo una cosa molto bella: nell'ultima cena gli apostoli ancora sono in cammino, obiettano a Gesù, gli dicono tu non mi laverai i piedi. Invece qui vediamo che questi tre fratelli sono stati portati in un cammino meraviglioso, completamente abbandonato alla volontà del Padre con fiducia. Non sono loro gli apostoli eppure hanno avuto la grazia di camminare almeno per certi aspetti più rapidamente di essi. Marta che prima criticava Gesù e la sorella perché non la aiutavano a servire ora serve gioiosa lasciando che gli altri vivano il loro personale camminano, la loro personale vocazione e quindi senza pretendere che ogni cosa vada secondo i propri schemi. Ha imparato a guardare le cose secondo la volontà di Dio nella vita di ciascuno. Maria non solo sta ai piedi di Gesù ma gli offre nardo preziosissimo. E vediamo che Gesù conferma questo gesto. E così fa capire che la vita nello Spirito è meravigliosa, non è calcolo matematico di bene come pensa Giuda che dice che questi soldi dovrebbero essere dati ai poveri. Invece lo Spirito può talora ispirare gesti poetici come quello. Poetici e anche profetici perché Maria offre questo nardo per la sepoltura di Gesù: in qualche modo forse preconizza il ministero dell'unzione degli infermi ossia distribuito anche da ministri laici così come oggi esistono i ministri della comunione. Lazzaro sta lì resuscitato e testimone insieme a Gesù rischiando il martirio insieme a lui. È un'anticipazione terrena del banchetto celeste. |