Omelia (31-03-2024) |
fr. Massimo Rossi |
Commento su Luca 24,13-35 Buona Pasqua! Vi confesso che quest'anno parlare di Risurrezione è ancora più difficile; il conflitto scoppiamo in Palestina insidia l'evento della Pasqua di Cristo e sollecita noi credenti a lavorare sulla fede per resistere alla tentazione di arrenderci alla logica della prepotenza umana e dubitare che esista ancora una speranza di pace... Proprio questo era lo stato d'animo dei due discepoli, la sera di quel primo giorno dopo il sabato, allorché se ne stavano andando da Gerusalemme, verso il loro villaggio, Emmaus, con il cuore pieno di dolore, delusi da quell'epilogo così veloce, inatteso e tragico. La persona di Gesù ha attraversato la storia come una meteora; a giudicare dai fatti di cronaca non sembra che abbia lasciato un segno, una traccia del suo passaggio... E la fede che in questi venti secoli ha retto contro i colpi della storia, sembra sempre più cagionevole, in certi casi, addirittura in fin di vita. "Tutti speravamo che fosse lui a liberare Israele...." In verità, anche noi rischiamo di fare lo stesso errore dei due di Emmaus: quello di concepire un messianismo politico, in grado di imporsi, se necessario anche con la forza, sul male, in tutte le sue manifestazioni: dalla guerra diventata ormai internazionale, all'ultimo caso di femminicidio apparso sulle pagine di cronaca nera dei quotidiani. Sarebbe il più clamoroso esempio di abdicazione dell'amore in favore della violenza; e questo non è nelle corde di Cristo! Il Verbo non si è incarnato per insidiare i nostri centri di potere, combattendo ad armi pari. "Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio..." (Mt 5,38). Come avrebbe potuto Gesù di Nazareth predicare queste parole, se poi, nel momento del pericolo avesse reagito opponendosi, difendendosi, financo fuggendo alla cattura? Al contrario, il Signore rispose alla violenza degli assalitori, ordinando ai suoi di deporre le spade, soccorrendo addirittura il servo del Sommo Sacerdote, cui Pietro aveva reciso un orecchio a colpi di spada... Gesù amò i suoi carnefici? Non abbiamo abbastanza elementi per rispondere a questa domanda, né a favore, né contro. Sappiamo per certo che Gesù accettò volontariamente e senza discutere la volontà del Padre che lo aveva mandato proprio a convincere il mondo intero del Suo Amore infinito, che niente e nessuno avrebbe mai potuto mandare in crisi. Dunque la reazione di Gesù alla violenza degli uomini non poteva che essere non violenta. La risurrezione è la risposta finale, vincente, al male. Il male non può nulla contro Dio Padre e contro Suo Figlio Gesù Cristo. Chi crede nel Padre e nel Figlio, il male non può nulla neanche contro di lui! La fede vince sul male, nel senso che ha il potere di salvarci dall'avvilimento, dalla delusione, dal cinismo, dal rancore, dal desiderio di vendetta,... Il cammino dei due di Emmaus è il cammino che tutti dobbiamo percorrere nella vita di fede, ma prima ancora nella vita affettiva, nella vita di studio, nella vita di lavoro,... Passare cioè da un primo momento di innamoramento, di infatuazione, dove il desiderio si incontra con la realtà, in un impatto entusiastico, pieno di aspettative, di sogni, talora anche di illusioni; al secondo momento: la disillusione, il disincanto, financo la delusione,... E approdare infine al terzo momento, l'ultimo: la verità di noi-in-situazione, quando l'esperienza, soprattutto le cadute, gli errori, le ferite, non hanno prevalso; e il bilancio, alla fine è ancora positivo. È ciò che accade ai due discepoli: la loro fede, forse intrisa di aspettative umane-troppo-umane, subisce il contraccolpo di una realtà, di una verità che non rientrava nei loro schemi, nei loro piani di seguaci-della-prima-ora... È necessario recuperare la gioia, che non è più la gioia dell'amore a prima vista, la gioia del primo istante,... È una gioia purificata nel crogiolo, dove la temperatura è altissima - fuor di metafora, il grado della prova e del dolore -... Ma stavolta (la gioia) sarà duratura! Anche Gesù ha percorso questo cammino, la via dolorosa, la via crucis! non poteva andare diversamente per i suoi discepoli... E neanche per noi! Buon risurrezione a tutti! |