Omelia (03-04-2024)
don Giampaolo Centofanti


Gesù da risorto viene riconosciuto gradualmente nella fede. Figlio dell'uomo: si manifesta a misura di quella data persona. Forse in alcuni paesi orientali suggerirebbe di consacrare per l'eucarestia il riso e non il pane. Colpisce che l'acheropita, non fatta da mano d'uomo, Madonna di Guadalupe non sia raffigurata come una donna ebrea ma come una meticcia, india e spagnola. Per questo Gesù ha rivelato di essere stato mandato alle pecore perdute della Casa d'Israele, ebreo figlio di quel popolo. Qui poi Gesù si manifesta esplicitamente nello spezzare e dare il pane ai due discepoli in fuga. È un'immagine forse ancora poco meditata: egli dà il pane eucaristico a persone che, magari per ignoranza, stavano abbandonando il cammino di fede in lui e non erano esplicitamente confessate e assolte. Inoltre ancora spezza il pane e lo dà loro: la scena può forse fare immaginare più facilmente che dà il pane in mano più che in bocca. In ogni caso non si ritiene importante sottolineare queste cose. E forse Gesù da il boccone intinto a Giuda, perlomeno possibile chiedersi se non sia il pane eucaristico. E questa volta più facile pensare lo abbia dato in bocca a Giuda perché e più complicato dare in mano il pane bagnato nel vino. Insomma forse Gesù non ha dato l'eucarestia in un solo modo. Tutti stimoli a non dare per scontato Gesù, a non dedurre con ragionamenti astratti tante cose ma a tornare sempre al vangelo. Possono nascere domande da porre alla Chiesa, sempre aspettando obbedientemente che sia la Chiesa stessa, in Cristo, a dare le risposte.