Omelia (03-04-2024)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Lc 24,13-35

Come vivere questa Parola?

loro dolore. Sono loro stessi a raccontare a uno sconosciuto tutte le evidenze, tutti i segni della resurrezione, ma stanno così chiuse le loro menti, il loro cuore così indurito, che avendo la verità nei fatti e alla Verità che cammina insieme a loro, non si rendo conto; neppure servono a loro le spiegazioni del Pellegrino. Scende la notte, il sole si nasconde e il pellegrino fa il gesto del proseguire ma c'è ancora spazio per l'accoglienza, per l'ospitalità e si fa la richiesta più bella: resta con noi. Al sedersi a tavola, al dividere il pane, capita qualcosa di inatteso: gli occhi si aprono e riconoscono Gesù, ma Lui sparisce. Questa esperienza è così forte che riconoscono che qualcosa succedeva nei loro cuori mentre lo ascoltavano: i cuori bruciavano e quel meraviglioso gesto al benedire e al dividere il pane ha portato alla memoria del cuore, la cena eucaristica e comprendono i segni della Pasqua, la gioia, il perdere la paura e la fretta per andare a raccontare agli altri ciò che avevano visto e udito. Così sia di notte. Tu, ti porti la gioia nel cuore, hai fretta per annunciare che Gesù è risorto, nonostante la notte scenda sul mondo?


Lungo la giornata e se puoi all'imbrunire, contemplando l'Eucaristia ripete con cuore ardente: resta qui con me, Signore Gesù.


La voce da una credente

Perché scende la notte,

perché è tarde mio Dio,

perché ho paura di perdere

le tracce del cammino,

non lasciarmi mai sola

rimane accanto a me.

Perché sono stata ribelle

e ho cercato il pericolo

e ho scrutato le cime

e gli abissi,

perdonami, Signore,

e resta qui con me.

Perché brucio in sette di te

e ho fame dal tuo pane,

vieni, siedi al mio tavolo,

benedici il pane e il vino.

Che in fretta scende la notte!

Resta qui con me!

Ernestina de Champourcín
poetessa spagnola


Sr Teresita Verhelst Solano FMA - tereverso2017@gmail.com