Omelia (01-04-2024)
don Michele Cerutti
Tempo della testimonianza

Pensiamo sempre al tempo della Quaresima come a quel periodo dell'anno liturgico in cui utilizzare tutte le nostre forze per migliorarci nel nostro rapporto con Dio e arrivare pronti alla Pasqua. Il tempo pasquale sembra invece il tempo in cui rallentare il nostro impegno.
Quello che il Vangelo ci consegna oggi non è quello di certo di allentare la presa, ma anzi di aumentare la nostra tensione verso il Signore.
Come? Il Vangelo lo indica chiaramente. Occorre andare laddove la nostra storia ha avuto inizio. Occorre tornare nelle nostre Galilee e annunciare la Risurrezione.
Queste possono essere i nostri luoghi di lavoro, le nostre famiglie, i nostri vicini di casa.
Dopo aver partecipato ai riti del triduo in cui è cresciuto il nostro senso di appartenenza alla Chiesa e al Signore inizia il tempo della testimonianza.
Quello che si apre davanti a noi è il tempo della responsabilità e dell'annuncio.
Occorre nascondere le nostre timidezze e attingendo dal coraggio di Pietro inizia il tempo delle prese di posizioni forti.
In Cristo risorto siamo chiamati ad andare ai fratelli.
Il passo deve essere deciso e senza tentennamenti lo stesso che le donne hanno preso andando verso gli apostoli.
Sappiamo benissimo che il demonio cercherà di diffondere la menzogna.
Già nelle prime ore della Pasqua il divisore ha diffuso l'idea che non c'è stata risurrezione, ma il corpo di Cristo è stato trafugato.
Lo sappiamo come il menzognero non perde tempo.
Dopo però questi giorni di morte e risurrezione abbiamo la consapevolezza che Gesù ha messo alla catena Satana e il suo veleno è innocuo se volgiamo lo sguardo a Cristo.
Il salmo responsoriale ha parole profonde espresse da Davide e che dovremmo fare nostre in questo tempo che si apre davanti a noi.
Davide dichiara che l'Eterno sarà sempre davanti ai suoi occhi. Davide camminava guardando a Dio. Tiene in mente che Dio è il suo rifugio, e il suo tesoro, e il suo sovrano, il suo consigliere. Alla luce di questo, Davide dichiara con certezza che non sarà mai smosso! Questo è un altro modo di dire che sa di essere sempre protetto da Dio. Quello che era la richiesta di Davide diventa la certezza di Davide. Prima Davide chiedeva protezione, qua, avendo riflettuto sulla persona di Dio e la cuore di Dio, Davide dichiara che sarà protetto.
È proprio il fatto che Davide aveva preso l'impegno di focalizzare su Dio, e questi ruoli importanti di Dio, che fortifica tantissimo la sua fede, al punto che Davide passa da avere una profonda richiesta, ad avere certezza che Dio lo protegge. Anche noi possiamo avere la stessa certezza, quando focalizziamo su Dio, come Davide fa in questo Salmo.
In questo Salmo abbiamo una lezione importante di come vivere in questo cammino pasquale. Abbiamo visto l'importanza di tenere i nostri occhi su Dio, nella persona di Gesù Cristo. Anzi che focalizzare sui nostri problemi, o sui nostri dubbi, sulla tentazione che ci assillano, dobbiamo scegliere giorno per giorno, e ora per ora a focalizzare su Signore, su quello che lui è per noi. Questo è la chiave per arrivare ad avere la certezza che aveva Davide. Questo è la chiave per avere una vita cristiana sicura, e di piena della gioia della salvezza.