Omelia (12-02-2004)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Gesù andò nella regione di Tiro e di Sidone. Una donna che aveva la figlioletta posseduta da uno spirito immondo,...si gettò ai suoi piedi e lo pregava di scacciare il demonio dalla figlia.

Come vivere questa parola?
Una donna, per di più greca e dunque pagana, saputo che Gesù era giunto nella regione di Tiro e di Sidone ed era entrato addirittura in una delle case del luogo, subito corre da lui per chiedergli di liberare la figlioletta posseduta da un spirito immondo. Il vangelo annota: "Lo pregava...". L'uso dell'imperfetto sottolinea l'insistenza tenace di questa madre angosciata che "gettandosi ai suoi piedi", con un gesto carico di dolore ma anche di fiducia e speranza, manifesta una fede grande, come rivela il testo parallelo di Matteo: «Gesù le replicò: "Donna, davvero grande è la tua fede!"» (15,28), che Marco invece riferisce così: «Per questa tua parola, va', il demonio è uscito da tua figlia».
Chiediamoci: qual è la parola che ha colpito Gesù nel dialogo serrato con la donna? Forse l'essersi rivolta a Lui con l'appellativo di Kýrios, "Signore", il titolo preferito dalla Chiesa primitiva per invocare il Risorto? Di certo questa è un'autentica professione di fede sgorgata in terra pagana, precorritrice nell'abbattere l'atavico muro d'odio e d'incomprensione che separava i giudei dai pagani: un evento paradigmatico per la Chiesa primitiva che, sia pur a fatica, assumerà la verità del vangelo come "potenza di Dio per la salvezza di ogni credente, del giudeo in primo luogo, ma anche del greco" (Rm 1,16).
La Parola odierna c'interpella dunque in ordine alla fede. Per noi Gesù è davvero "il Signore", la Via della salvezza, la Porta sempre aperta che c'introduce nella beatitudine del regno? Siamo disposti a seguirlo entrando attraverso le strettoie salvifiche della croce fino "perdere la vita per Lui e per il vangelo"? Crediamo davvero che Cristo abbia "riscattato con il suo sangue uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione" (Ap 5,9) delegittimando nell'universale fratellanza ogni presunta elezione e sottesa superiorità?

Oggi nella mia pausa contemplativa, gettandomi ai piedi di Gesù con la stessa audacia della donna siro-fenicia, confesserò la mia fede in Lui morto e risorto, ripetendogli con umile amore le parole dell'apostolo Tommaso:

"Mio Signore e mio Dio".

La voce di un maestro di spiritualità
La fede non è soltanto qualcosa di puramente spirituale, ma anche una modalità concreta di vivere, un'arte di vivere in modo sano, un cammino verso la libertà che nessuno ci può togliere perché ci è stata donata da Dio.
Anselm Grün