Omelia (07-04-2024)
don Roberto Seregni
Pace a voi!

Gesù non smette mai di sorprendere. I discepoli lo hanno abbandonato, tradito e rinnegato, ma Lui li va cercare e si presenta in mezzo a loro. Risorto. Vivo. Bellissimo.
Sulle sue labbra nemmeno una parola di rimprovero o di delusione: il Risorto annuncia la pace e soffia su di loro lo Spirito Santo. Che bello credere in un Dio che annuncia la pace e non la vendetta! Forse i dodici si aspettavano una bella ramanzina, ma il Signore, invece di licenziarli e andare a cercare altri discepoli piú fedeli e coraggiosi, li invia in missione. Il Risorto non li butta via, ma infonde nei loro cuori lo Spirito della fede pasquale e li invia traboccanti del suo stesso Spirito.
È un'immagine davvero bella: il Risorto è fedele ai suoi discepoli, li ha scelti e chiamati per nome, sono suoi. Non importa quante cadute o fragilità abbiano costellato la loro esperienza di discepoli, il Signore li conosce, oltre le loro evidenti debolezze sa vedere la grandezza del loro cuore e la generosità che li spingerà fino ai confini della terra.
Ma Tommaso non era con loro. Anche lui vuole vedere il Signore Risorto, non gli basta la testimonianza dei suoi compagni. Tommaso era chiamato Didimo, che significa "il gemello", anche se l'evangelista non dice mai di chi. Forse il suo gemello sono io, sei tu, siamo noi.
Siamo suoi gemelli perché Tommaso è l'anello di congiunzione tra i primi discepoli, che hanno visto il Risorto, e noi, che ne facciamo esperienza attraverso il loro annuncio e l'ascolto della Parola.
Siamo suoi gemelli, fratelli in Cristo, comunità di uomini e donne che si lasciano conquistare dal suo amore paziente e testardo, siamo Chiesa peccatrice in cammino sulle orme del Risorto.

don Roberto Seregni