Omelia (29-03-2024) |
Missionari della Via |
«(L'Amore di Gesù che ama fino alla fine), è qui reso visibile in un gesto. In un atto simbolico, Gesù illustra l'insieme del suo servizio salvifico. Si spoglia del suo splendore divino, si inginocchia davanti a noi, lava ed asciuga i nostri piedi sporchi, per renderci capaci di partecipare al banchetto nuziale di Dio... è l'amore di Gesù sino alla fine che ci purifica. Il gesto della lavanda dei piedi esprime questo: l'amore servizievole di Gesù» (Benedetto XVI). Simon Pietro non comprese subito questo gesto, lo vide solo come un gesto di umiliazione e non d'amore. Può succedere lo stesso anche a noi, dato che spesso non comprendiamo l'amore vero. Sì, quando siamo distanti da certe delicatezze in amore, non comprendiamo la bellezza di alcuni gesti. Ad esempio, succede quando la moglie prepara il pasto preferito dal marito e lui, rientrando a casa, non si accorge del profumo d'amore e d'attenzione che quella pietanza emana; avviene quando il marito fa un regalo alla moglie e lei ne valuta solo la costosità e non l'amore che quel dono contiene; avviene quando in comunità qualcuno si sacrifica per te e tu ti comporti come se tutto fosse dovuto. Un buon allenamento spirituale è valutare quante volte riusciamo a cogliere i gesti d'amore, perché più siamo allenati a riconoscere i passi dell'amore e più capiremo il linguaggio dell'amore. In questo caso il gesto di Gesù conferma il suo amore nella concretezza: Egli si abbassa per innalzarci. Oggi è normale che qualcuno lavi i piedi ad un ammalato, ad un disabile, ma che uno lavi i piedi ad un altro non si vede spesso. Chi può dire di amare un amico, un fratello, o addirittura un nemico a tal punto da chinarsi a lavargli i piedi? Ora intendo per lavare i piedi un atto di amore concreto, un abbassarsi, un chinarsi sulle debolezze dell'altro, sulle ferite dell'altro. Quindi prendiamo questo proposito concreto: facciamo un gesto verso qualcuno che diventi ordinarietà di amore e di attenzione, perché così Gesù ci ha detto: «Come ho fatto io, così fate anche voi». |