Omelia (14-04-2024) |
don Giampaolo Centofanti |
Gesù risorto appare spesso mentre parlano, discutono, di lui. Mette pace nei cuori. Dunque non solo pace con lui ma anche tra loro. Che dono meraviglioso, come ne abbiamo bisogno! Una luce che aiuta a vedere e a vivere tante cose in modo nuovo e che, accolta, cresce, con ogni bene. Non è automatico, perché solo Dio sa le strade di ciascuno, ma ho visto famiglie piene di prove e una persona toccata dalla grazia, da questo "pace a voi", che spesso senza tante parole con la vita favorisce aggiustamenti positivi in tutta la famiglia. Certo se vivi nel bene Dio comunque sa come arrivare e cosa fare attraverso di te anche agli altri. Il passaggio dalla mera materialità alla vita nello Spirito può comportare talora la fatica di venire portati in una esistenza nuova, sconosciuta. Dunque in certi casi se vengono momenti di confusione, di turbamento per qualcosa, non si tratta di mancanza di fede ma di prendere le misure per discernere il senso equilibrato, semplice e sereno, pieno di buonsenso nella fede, della vita spirituale. Ed è bello vedere che Gesù aiuta proprio in tal senso. Lo Spirito autentico non è disumano, disincarnato, ma fa respirare, rinascere, l'umano. Gesù sta con loro, porta serenità, fiducia, vicinanza umana, confidenza, mangia con loro, condivide con loro la vita concreta. San Giovanni nella sua prima lettera afferma che ogni spirito, ossia ogni persona, che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne è da Dio. Né solo cielo né solo terra, queste sono distorsioni della fede semplice e autentica: Gesù ci porta nel suo cuore, nel suo discernere, divino e umano. Non fanatismi, stranezze, cupezze: lo Spirito scende come una colomba dice il Battista, semplice e sereno. Né solo sguardi terreni perché quando Dio dona la fede orienta gradualmente a vedere e a vivere ogni cosa in lui, col suo sguardo di amore, di luce, di speranza nel suo disegno di amore e di vita. Dio non è un computer, un'azienda, del bene ma amore vicino a tutti i nostri bisogni, le nostre sofferenze, timori, speranze. Così amati anche noi veniamo orientati gradualmente ad amare gli altri non con religiosità formali ma di cuore, con sincera vicinanza, attenzione discreta e benevola a tutta la loro vita. Come Gesù in questo brano. Di questo amore meraviglioso Gesù testimonia che è vero fino in fondo, fino a dare la vita, e col suo aiuto anche l'uomo può amare sempre più profondamente e se Dio permette certe sofferenze esse non sono per la morte ma per la vita. Ci riapre tutte le porte della fiducia. Perché se è così buono non mi dà tutto subito? Senza lo Spirito non lo riconoscerei, non lo accoglierei, lo perderei magari chiudendomi e inceppandomi alla minima difficoltà. Dio mi aiuta a maturare nello Spirito sulla via che costruisce cose vere e solide. |