Omelia (11-04-2024) |
don Giampaolo Centofanti |
Commento su Giovanni 3,31-36 Si può essere chiusi alla grazia che bussa alla porta del cuore dal cielo o tramite gli altri per ignoranza, perché quella grazia non è ancora più apertamente manifesta a quella data persona. Ma si può anche cincischiare nella distrazione, nella superbia. Si resta nel proprio essere saputelli invece di desiderare sempre più la luce di Dio da ovunque venga. Ci si chiude allo sguardo spirituale restando nei propri schemi terreno, talora ammantati di falsa, talora falsamente austera, spiritualità. Che peccato chiudersi, anche semichiudersi al venire di Dio che gradualmente dona lo Spirito senza misura. Senza misura perché anche nel più piccolo dono del cielo vi è l'infinito e sapiente amore di Dio per noi e per gli altri e perché la grazia accolta viene sempre più, all'infinito, in un'avventura meravigliosa di vita con ogni bene. |