Omelia (17-04-2024)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Gv 6,35-40

Come vivere questa Parola?

«Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete». Se c'è qualcosa che caratterizza la nostra vita umana, questa è certamente la precarietà. Ogni cosa in questa vita è destinata sempre a finire. Ciò che ci viene dall'esperienza di fede invece, non è segnata dalla precarietà, ma dalla definitività. La fame, la sete che l'uomo sperimenta, è fame e sete di amore, di senso, di verità, di libertà. Gesù è l'unico che può darci tutte queste cose in maniera definitiva, non in maniera provvisoria. La domanda vera è se noi crediamo a tutto questo. (Epicoco)

Perché Gesù si paragona al pane? Perché il pane (che è un modo per riferirsi al cibo in generale) è indispensabile per vivere. Il rapporto che una persona ha con il cibo non è opzionale o incidentale. Anzi, il nostro rapporto con il pane - e con il cibo in generale - è caratterizzato dal fatto che dobbiamo necessariamente ricorrere ad esso. Non ci si può permettere di dire che si vivrà in questo mondo senza nutrirsi. Dipendiamo dal pane non come qualcosa a cui rinunciare, ma come base della nostra esistenza, della nostra vita.

Gesù ci sta dicendo che Lui è la "causa" della vita, dove c'è Lui nasce la vita. E così come il cibo è necessario per la vita, Egli è necessario per noi. Dobbiamo cercare Gesù con la stessa motivazione con cui cerchiamo il cibo ogni giorno. Gesù deve essere una necessità vitale per noi!


Signore Gesù, tu solo puoi soddisfare la mia vita, sempre bisognosa di te, che sei il Pane della Vita.


La voce di Papa Francesco

"In Gesù, nella sua "carne" - cioè nella sua umanità concreta - è presente tutto l'amore di Dio, che è lo Spirito Santo. Chi si lascia attrarre da questo amore va a Gesù, va nella fede, e riceve da lui la vita, la vita eterna".

Omelia di Papa Francesco, 9 agosto 2015


Sr Yarislet Berrìos FMA - yarisletbr@gmail.com