Omelia (26-04-2024) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Comento su Gv 14,1 Come vivere questa Parola? Siamo nel discorso di "addio" di Gesù, dove Lui consegna le sue ultime volontà. Quello che colpisce è come Gesù, pur essendo i suoi ultimi momenti, pensa ai discepoli, a quello che possono provare, alle difficoltà che possono incontrare con grande tenerezza. Avrebbe avuto ragione ad essere amareggiato, deluso dal comportamento dei suoi: ha appena annunciato il tradimento di Giuda, il rinnegamento di Pietro; e invece lo sentiamo dire: "Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e anche in me"! in tutto questo Gesù chiede fiducia. Il fidarsi, è modo di porsi, di atteggiarsi. Esso rimanda alla virtù della fede, avere radici sicure, persuasione salda: èmet/'aman in ebraico che indica l'essere fondati su una roccia che impedisce di essere spazzati via dalla tempesta. In riferimento a Dio è l'appoggiarsi a Lui, su di Lui... è il nostro AMEN con cui concludiamo ogni nostra preghiera. Ci chiede questo Gesù: "essere stabile, sicuro" in Lui. È un imperativo, un comando? O piuttosto un invito, una preghiera? Gesù supplica i suoi discepoli - e perciò noi oggi - a rimanere attaccati a Lui...questa è la nostra vita: rimanere in Lui!
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