Rimanere
L'allegoria della vigna è il tema dominante del brano del vangelo di oggi, già utilizzata in tutto l'Antico Testamento da tanti profeti, da Isaia, Geremia, Ezechiele, nei Salmi per identificare il popolo di Israele. Ma vedremo che qui Gesù ne dà un significato molto originale! Il brano riguarda la vita stessa della comunità cristiana dopo la partenza di Gesù, racconta di come dovrebbero essere le dinamiche loro (e nostre...)
Il verbo "rimanere" caratterizza, scandisce tutto il brano: dobbiamo capire bene cosa significa.
Gesù inizia a parlare usando un formula importante, solenne, usata da Dio stesso nell'Antico testamento, di auto-presentazione: IO SONO la vera vite ed il Padre mio l'agricoltore. E' uno schema simbolico presente nell'Antico testamento dove Dio è presentato come il proprietario della vigna, che rappresenta il popolo. Ma qui c'é una novità molto importante: Gesù si identifica con la vite rivelando che non si può essere popolo di Dio prescindendo da lui.
Aggiunge l'aggettivo VERA: aiuta a far capire che è la rivelazione definitiva, Dio Padre è l'origine ed il creatore di tutta la vicenda umana, il Figlio è l'autentico Israele, il popolo di Dio, che realizza tutte le promesse dei profeti a favore dell'umanità e fa sì che questa porti molto frutto.
Ecco di nuovo la formula di auto-presentazione con riferimento ai discepoli: "Io sono la vite, voi i tralci" L'agricoltore è il Padre, la vite è Gesù ed i tralci sono i discepoli (siamo noi...).
Al centro di tutto c'é il frutto che la vigna produce. L'agricoltore compie le normali azioni tipiche: elimina i tralci infruttuosi, pota quelli che porteranno frutto.
Ma che cos'é il frutto? Il frutto consiste nel fatto che tutti gli uomini diventino discepoli di Cristo, che tutta l'umanità formi il mondo nuovo, il regno di Dio su questa terra. Tutti gli uomini in comunione tra loro e con il Padre celeste.
C' è una sola condizione per riuscire in questa impresa: RIMANERE.
Si insiste sul verbo rimanere in tutto il brano. Esprime la piena comunione fra Gesù ed il Padre, fra Gesù ed i discepoli. E' la relazione personale di ogni discepolo con Gesù: solo in stretta comunione con Lui, in unione con lui si può arrivare al Padre e realizzare la propria vita .
La potatura? Permette una maggiore produzione, gli studiosi dicono che viene usato il verbo greco che significa "purificare". Sottolinea come la Parola di Gesù rende puri i discepoli, rimuove lo scarto, rende possibile un frutto bello, abbondante. Il frutto di un'umanità finalmente libera dagli egoismi, dalla violenza, dalle sopraffazioni. Un'umanità capace di vivere in comunione, in pace, da fratelli, come figli di un unico Padre!
Rimanere: ecco il segreto per portare il frutto bello ed abbondante!
Revisione di vita
- La "vigna" della mia comunità. Come coltivo i rapporti con i fratelli?
- La potatura di quello che non è utile, che non serve per il regno di Dio. A volte facciamo qualche resistenza? Qualche "tralcio" da eliminare per noi oggi?
- Rimanere in Gesù, rimanere in comunione con i fratelli per portare frutto, bello, abbondante. Un progetto di vita? Qualche scelta da fare oggi?