Omelia (24-04-2024)
don Michele Cerutti
Illumina Signore il nostro volto

Il salmo proclamato lo preghiamo all'inizio di ogni anno civile. Versetti pregati dal popolo nel deserto dopo il periodo stanziale ai piedi del Sinai. Una volta ripreso il cammino queste parole diventano invocazione al Signore per sostenere il peregrinare nel deserto.
La liturgia lo propone oggi perché sarà stata la preghiera delle prime comunità che iniziavano i loro primi passi.
Ritornati dal Concilio di Gerusalemme i discepoli debbono diffondere l'annuncio evangelico con maggior entusiasmo e senza intoppi sapendo che la luce proviene dal Risorto.
Gesù d'altra parte nel brano evangelico si identifica proprio come luce.
Allora facciamo oggi nostre le parole del Vescovo di Ippona, Agostino:
«Illumina il tuo volto che è in noi. Hai impresso in noi il tuo volto: ci hai fatti a tua immagine e somiglianza, hai fatto di noi come delle tue monete. La tua immagine non deve però restare nelle tenebre; invia un raggio della tua sapienza, che dissipi le nostre tenebre sì che rifulga in noi la tua immagine. [...] Gli empi non riconoscono in sé l'immagine di Dio. E che cosa dovranno dire costoro, affinché sia illuminato il volto di Dio su di essi? Tu illuminerai la mia lampada, Signore; Dio mio, illuminerai le mie tenebre. [...] Con un raggio della tua sapienza, si dissipino le mie tenebre e si manifesti il tuo volto. E se, per mia colpa, questo tuo volto apparirà alquanto deforme, sia restaurato da te ciò che da te era stato formato» (Agostino).