Omelia (26-04-2024) |
don Michele Cerutti |
Non sia turbato il vostro cuore Siamo all'interno di quella grande sezione dell'opera giovannea che è l'ultima cena e che comprende ben 5 capitoli. Lo scopo di questa parte del Vangelo di Giovanni è crescere nella dimensione della carità fraterna e il brano di questa domenica colpisce per la sua esortazione iniziale in cui Gesù invita a fare in modo che nessuno scombussoli il cuore dei discepoli. Il verbo greco utilizzato dall'evangelista è ταράσσω, che fa riferimento non semplicemente a un turbamento interiore, ma uno scombussolamento, come una sorta di terremoto, un vero e proprio scossone atto a destabilizzare non quindi un dispiacere di qualche minuto, ma qualcosa di veramente forte. C'è tutta l'attenzione di Gesù per i discepoli e respiriamo la tenerezza del Nazareno nei confronti dei suoi, tanto che il suo non è nemmeno un semplice invito. La consegna è per tutti noi un imperativo perché Cristo ci vuole gioiosi e fiduciosi. La gioia alla quale siamo chiamati sarà possibile sperimentarla, solo se non dimentichiamo l'amore che Dio ha per noi perché il nostro è un Dio fedele, che mantiene la parola data, che ci è vicino, tanto prossimo da aver fatto del nostro cuore la sua casa. |