Omelia (31-01-2006) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
E non permise a nessuno di seguirlo fuorche' a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. In alcuni momenti significativi, Gesù chiama a sé alcuni apostoli; sono loro anche i testimoni della Trasfigurazione. Non è un privilegio concesso a pochi. È una consegna che gli apostoli prescelti dovranno custodire per poi condividerlo nella fede della Resurrezione. Indica, quindi la solennità di un momento importante della missione di Cristo. È un episodio che può essere letto solo alla luce della fede, di una fede che, sgorgata dalla lettura delle Scritture, diventa piena nel Mistero di Cristo. Così, nella fede che salva e non solo guarisce troviamo il filo conduttore che lega anche l'altro bellissimo miracolo che ha operato Gesù con la guarigione della donna malata da dodici anni. Questo episodio, così bello ed istruttivo anche se preso isolatamente, non è quindi una interruzione narrativa; vuole sottolineare maggiormente la resurrezione della bambina nella fede e per la fede. La notizia della morte della bambina avviene quando Gesù non aveva ancora finito di parlare alla donna guarita. L'esortazione di Gesù, rivolta alla stessa donna a continuare nella fede, alimenta l'altro episodio. Chi ha chiamato Gesù per guarire la bambina, si trova di fronte alla ineluttabilità della morte. La presenza di Gesù non è l'appello disperato di chi non ha alternative ma è preghiera fiduciosa verso il Dio che salva. La fede che supera ogni ostacolo, è l'apertura dei nostri cuori verso una vita nuova che trova in Cristo il Salvatore sempre pronto per guarirci e salvarci. |