Omelia (30-04-2024) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Gv 14,27-31a Come vivere questa Parola? Gesù parla di pace e noi ci rendiamo conto di quanto desiderio abbiamo, soprattutto in questi tempi, di pace! Abbiamo bisogno di pace! Il Signore lo sa, tanto che è la pace il primo dono che Cristo Risorto fa ai suoi discepoli radunati impauriti e pieni di timore nel cenacolo. La Sua pace è lo Shalom, il dono per eccellenza, il dono che contiene ogni altro dono. È la pace messianica che è "pienezza di ogni benedizione". Questa pace non è la pace del mondo. La pace del mondo nasce da vittorie e sconfitte, nasce attorno a tavoli di trattative dove sono in gioco interessi e guadagni, è la pace del "diritto". La pace di Gesù - invece - nasce dall'amore, da quell'amore che è più forte della morte, più forte di ogni egoismo, di ogni interesse, è la pace del Crocifisso Risorto: la pace che è il perdono di Dio, la pace che spezza la spirale infernale della vendetta e della violenza. Noi quale pace stiamo coltivando? La pace che dipende dall'uomo? Pur anelandola, per il bene di tanti, ci rendiamo conto che ha logiche di potere, a volte infernali! Gesù anche in queste situazioni, rispettando la nostra libertà, ci chiede di non fare morire la speranza, dice al nostro cuore di non essere turbato. Lui, che ha promesso di essere sempre con noi, continua a donarci la Sua pace! Solo un cuore aperto a questa pace, può essere attento alla pace dei fratelli, può difendere "la loro pace" senza interessi, con gratuità e giustizia.
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