Omelia (01-02-2006)
Monaci Benedettini Silvestrini
Donde gli vengono queste cose?

L'incredulità all'operato di Gesù viene proprio dalla sua patria; da chi lo ha visto crescere in quei trenta anni di umiltà, lavoro e sevizio. Gli anni trascorsi a Nazareth, con Giuseppe e Maria, non sono soltanto anni di crescita fisica; sono il nascondimento di Dio salvatore, che decide di condividere tutta l'esperienza umana terrena; sono il risultato di una scelta di umiltà vera, concreta e discreta del Dio che regna nei cieli; sono il passaggio temporale di una vita umanamente vissuta dal Dio creatore. Alla luce gloria della Morte e Resurrezione di Cristo, noi possiamo comprendere questi anni di silenzio ma che sono così difficili da accettare dai suoi contemporanei. In un certo senso, possiamo allora dire, che chi si mostra scettico nei Suoi confronti coglie in pieno un punto fondamentale del suo messaggio e della sua opera: l'umiltà del Dio che si nasconde. Hanno allora proprio ragione a chiedersi da dove viene la sapienza di Cristo; non è certo la sapienza umana così piena di sé, così desiderosa di lustri e riconoscimenti, così pronta a mostrarsi superiore e talvolta orgogliosa! È tutt'altra Sapienza, che trova proprio nell'umiltà e nel servizio generoso il suo ambiente vitale. La questione che loro pongono è giusta, però non hanno il coraggio di aprire il cuore a tutto ciò che implica la risposta alle loro domande. L'invito per noi è lo stesso; in un società che si proclama cristiana, rischiamo di chiuderci al suo Amore e non comprendere in pieno il suo messaggio.