Omelia (07-05-2024) |
don Michele Cerutti |
Il miracolo della comunione Gesù parla del distacco con i discepoli, ma che segnerà l'arrivo dello Spirito Santo che è la grande medicina contro la malattia del dimenticare le cose di Dio. Egli ci conduce a Cristo che è verità e ci offre le Parole giuste per pregare e unisce tutti noi nel vincolo dell'amore. Forti dello Spirito, che ha provocato un grosso terremoto nel carcere, ove erano stati rinchiusi, Paolo e Sila, davanti alla possibilità di scappare, rimangono. Il coraggio di quella scelta porterà alla conversione del carceriere. Penso a cosa sarebbe potuto succedere se solo uno dei due avesse voluto rimanere e l'altro scappare. Quel miracolo sarebbe servito a scopo personale. Il guardiano avrebbe potuto giocare su questa divisione per salvarsi la pelle. Invece, la forza dell'unità tra i due porta a scegliere di restare entrambi e ne scaturisce la bellezza che respira anche quella guardia. Con un miracolo ne nasce uno nuovo, la conversione di quel pagano che si fa perfino battezzare. Carissimi è la sinfonia della comunione il vero miracolo di questo brano e che dobbiamo sempre di più riscoprire perché è quello che attira coloro che non credono, sono scettici e ci guardano con disprezzo. Davanti all'unità tutti sono disarmati. Tra poche settimane lasceremo queste pagine degli Atti per proseguire su altri brani, ma attingere da questi primi passi della Chiesa nascente credo sia veramente importante perché troviamo come camminare a livello ecclesiale per essere missionari autentici. |