Omelia (05-05-2024)
don Giampaolo Centofanti


Nel testo greco originale Gesù semina nei suoi discepoli la grazia di restare nella meravigliosa, piena di vita, di pace, comunione d'amore tra il Padre e lui, appunto nello Spirito. E come possiamo noi vivere una cosa così bella e grande con le nostre forze? Il verbo che Gesù usa non è osservare, ossia mettere subito pienamente in pratica, la sua Parola ma custodire. Come Maria cercare di accogliere con fiducia, con amore, la Parola e lasciare che sia lei a portarci verso il suo compimento secondo il nostro graduale, personalissimo, cammino. La gioia dello Spirito di Gesù che ti porta verso la vita pensando a tutto per te. Dio dunque ci porta dalla nevrosi di tenere tutto sotto controllo, cosa impossibile, al camminare per mano con lui giorno per giorno. Cerchiamo di fare la nostra parte e ci lasciamo portare nell'abbandono in lui. Pensiamo al domani per quanto spetta a noi di pensare ma poi lasciamo che il Signore operi, ci sostenga, ci porti. E vediamo che Dio giorno per giorno ci ha sostenuto e ci sostiene e viene sempre più con la sua vita e i suoi beni. È una strada che ci mette sulla via della pace, della comprensione, del perdono, della comunione, con i fratelli. Tempo addietro, poi, Gesù aveva accompagnato il cammino dei discepoli portandoli sulla via del perdono al nemico. Ma ora è giunto il momento per lui di poter aprire l'intimo del suo cuore e così manifesta che per lui ognuno è il suo amico del cuore. Non vi è amore più grande di questo dare la vita per i propri amici, nel senso che ognuno è il tuo più caro amico. La rivelazione di una strada verso la quale può portare anche noi nel mistero potentissimo della grazia. Su questa via rivela anche che l'amore tendenzialmente porta verso l'apertura del cuore alla comunicazione da intimo a intimo. Questo avviene nell'amore tra il Padre e lui nello Spirito ed in lui in ogni rapporto d'amore. Certo va compreso il buonsenso di ciò situazione per situazione ma anche qui la rivelazione è che l'amore apre alla comunicazione profonda, al dialogo intimo: per esempio il cuore gestisce quest'apertura con buonsenso nelle varie situazioni ma nel profondo questa apertura vi è sempre più e nasce da una profonda guarigione del cuore che si può aprire solo quando si sente davvero amato, compreso, aiutato ad aprirsi con discrezione, delicatezza.
È un cammino nel quale si va verso il pieno si di Dio ad ogni nostra domanda: o riceviamo quel dono richiesto, anche se si tratta di un dono materiale, o siamo portati ad un punto in cui non lo chiediamo più perché Dio ci ha dato quello che veramente, nel profondo, cercavamo.