Omelia (08-05-2024) |
don Michele Cerutti |
Incontrare il diverso Una delle pagine degli Atti che mi intriga particolarmente, per il coraggio di Paolo nell'affrontare i pagani e nell'aiutarli a correggere il loro rapporto con la divinità. Mi piace perché si respira umanamente aria di sconfitta, ma poi anche ad Atene leggiamo che abbiamo conversioni, poca roba probabilmente, ma agli occhi di Dio preziosa. Paolo semina e come il seminatore non si preoccupa dove il seme cade perché importante è seminare. Non stanchiamoci nell'aiutare Gesù a gettare la sua Parola nel campo che è il mondo poi Lui sa quali strade procedere. Paolo ci insegna proprio questo. La missione ci porta a delle sconfitte è inevitabile, ma guai se non predicassimo il Vangelo. Uniamo a questo la necessità del contatto diretto con chi ci sembra diverso, cercandoli magari là dove essi sono, superando ogni chiusura contro uno stagnante senso di autosufficienza. La frequentazione dell'agorà e dell'areopago da parte di Paolo diventa perciò metafora di ogni intelligente tentativo di immettere l'annuncio evangelico nei canali della vita culturale degli uomini. Non si tratta dunque di mettersi i paraocchi per conoscere soltanto la Bibbia o il Credo, ma occorre altrettanto stare a contatto con le espressioni di ogni umana cultura. |