Omelia (12-05-2024)
don Giampaolo Centofanti


I discepoli vedono Gesù risorto e ancora gli chiedono se adesso finalmente ricostituirà il regno d'Israele oppresso dai romani. E vediamo che Gesù non dà loro risposte precise, teologiche, in sostanza gli dice andate avanti nel bene semplice e pieno di buonsenso nella fede che ognuno di voi ha veramente maturato e gradualmente scoprirete che avete fatto bene a cercare di ascoltare la luce che vi è stata donata. Non fare tutto subito ma attendere il graduale venire dello Spirito. Dio pensa all'umanita tutta intera di ciascuno di voi, non a farvi fare i bravi. Lungo il cammino si sperimentano e si scambiano con gli altri tanti doni, spirituali, umani, materiali. Protezione e liberazione dagli inganni del male; scoprire nuove possibilità di comprensione, di comunicazione; rinascita di tutta la vita spirituale, psicologica, in vario modo anche fisica. Insomma sulla via di Dio vengono tutti i beni che ci fanno bene e ci portano verso la gioia, la pace, crescenti. Il segreto è perseverare nella serena e graduale crescita, lasciare che lo Spirito entri sempre più. Ci avviciniamo al grande dono della Pentecoste. Il segreto di tutto è il venire di Gesù, Dio e uomo, nello Spirito. Lo Spirito è molto misterioso. Invochiamolo e cerchiamo di accogliere la luce graduale e serena che viene in noi. Talora qualcuno dice io vedo altri che parlano di gioia, di pace, io non sento niente. In qualche modo tutti passano talora nel deserto, nella prova, ma se secondo la grazia ricevuta cerchi di perseverare lo Spirito verrà sempre più. Talora qualcuno dice di credere solo a quello che vede. Ma cosa vedi, non ti accorgi che senza una luce interiore non comprendi nulla di te, degli altri, del mondo? Siamo esseri spirituali, figli di Dio, abbiamo bisogno dello Spirito come l'acqua e come il pane.