Omelia (18-05-2024) |
don Michele Cerutti |
La forza di Paolo e la fragilità di Pietro Pietro che, dopo il tradimento era scappato, ora immerso nella misericordia di Dio, che lo cerca ancora, anche se immerso nelle sue titubanze, è esortato a rimettersi nella sequela. L'apostolo ancora una volta è alla ricerca di sicurezze e rappresenta tutti noi che una volta chiamati da Dio alle nostre responsabilità sembriamo bambini che necessitano di essere accompagnati. Una figura non distante da noi, ma molto più vicina di quanto pensiamo. Tanta tenerezza esprime questa scena finale di Giovanni. Tutti ci ritroviamo in Lui un poco spaventati, ma nello stesso tempo assicurati da Gesù a lasciare da parte paure e preoccupazioni e resi consapevoli che ognuno è responsabile davanti a Dio delle proprie azioni. Paolo, invece, in questa scena finale, degli Atti, rappresenta l'uomo di Dio alla fine del proprio cammino temprato nella forza e che ora può donare a tutti quel coraggio che proviene dalla fede. In mezzo ci siamo noi con le nostre preoccupazioni, ma anche con i nostri pigli decisi perché nulla abbiamo a temere se sostenuti da Gesù perché non c'è niente che ci separa dal suo amore. Vieni Spirito Santo aiutaci ad avere la forza di Paolo, ma anche rendici capaci di essere consapevoli della fragilità di Pietro per non peccare di superbia davanti a te. |