Omelia (12-05-2024) |
padre Paul Devreux |
Oggi festeggiamo l'ascensione di Gesù alla destra del Padre. In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura." Oggi è il passaggio delle consegne. L'annuncio del vangelo è partito da questi 11 discepoli, ed è arrivato fino a noi, attraversando secoli di storia. Grazie a loro, e al Signore, che agiva insieme con loro e confermava la Parola con dei segni, noi oggi siamo qui. Ora tocca a noi. Cosa ci chiede di fare? Solo annunciare il vangelo, cioè testimoniare l'esistenza di un Dio che ci ama, e che ci sostiene nel tentativo di essere persone umane, costruttive. "Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato". Vivere da battezzati significa vivere nella logica di Gesù; quella di considerare la vita come un'opportunità per servire e amare, con l'aiuto di Dio. Chi rifiuta questo progetto si condanna a vivere fuori da questa logica. Invece, accogliendo il vangelo e lasciando entrare il Signore nella mia vita, vengo salvato dalla solitudine e dal vuoto esistenziale, e mi viene voglia di provare ad amare i fratelli. "Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono". I segni normalmente non sono miracoli. Sono fatti o coincidenze, che mi aiutano a percepire la presenza del Signore. A volte può bastare un raggio di luce in una giornata buia, o un sorriso. Il Signore ci aiuta a riconoscerli e a gioire nel vederli. "nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno". I demoni possono essere l'odio, l'orgoglio, il rancore, l'invidia, tutto ciò che mi impedisce di provare a capire ed accogliere l'altro. Mentre le lingue nuove sono quelle della carità. "imporranno le mani ai malati e questi guariranno". Questa è la cosa più bella. Non è un gesto magico, ma un modo di dire all'altro che desidero trasmettergli quello che ho ricevuto. È un benedire. Un segno di amicizia. "Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio". L'ascensione, come tutte le salite, è un momento faticoso, ma necessario. Faticoso per i discepoli che si vedono privati del privilegio della presenza fisica del Signore. Faticoso per Gesù perché lascia nelle nostre mani tutto quello che ha costruito, e si deve fidare di noi. Ma è anche un bene, perché non solo torna alla destra del Padre, ma d'ora in poi la sua presenza diventa universale. È grazie a questa scelta che oggi può essere qui con noi, e in tanti altri posti. Inoltre è il gran finale che ci preannuncia la nostra meta, il nostro futuro: stare alla presenza del Padre. "Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano". È bello parlare del vangelo e poi scoprire che il Signore ha agito nel cuore delle persone, rendendole più felici. Gesù, dalla destra del Padre, lavora molto di più di quando era in terra. Buona domenica. |