Omelia (14-05-2024) |
don Giampaolo Centofanti |
I soli frutti che rimangono sono quelli che costruiscono la vita eterna. La vita eterna non è solo in cielo, comincia qui sulla terra e può portare tutta la nostra umanità verso la resurrezione piena. Che dono essere chiamati alla fede da Dio! l'Altissimo, Onnipotente, Bon Signore, come lo invocava san Francesco, ha chiamato proprio te a camminare per mano con lui verso la vita! È un cammino entrare nella comprensione di questo dono infinito. Una persona mi chiede se essendo arrivata alla messa della sua parrocchia al momento del vangelo la messa è valida. Le rispondo che ognuno ha il suo cammino sereno, lo viva con semplicità. Poi camminando nella fede potrà giungere un momento in cui si starà bene attenti a non perdere nemmeno un secondo degli appuntamenti con Dio. Non si tratta di regole ma di riferimenti della crescita, non si tratta di mere cose da fare, da sentire, da dire, si tratta di grazia sconfinata che gradualmente ci viene donata. Eppure senza il cammino di crescita nella grazia si dà più importanza ad altre cose. L'inganno per il cristiano poi è dare importanza a falsi beni o a beni minori mettendo l'incontro con Cristo, la sua volontà, in secondo piano. Anche in tal senso che dono sono la comunità di crescita, il padre spirituale: si è aiutati a non lasciarsi ingannare da questi discernimenti magari dovuti in certe persone alla necessità di un cammino graduale. Parola e vita si alimentano reciprocamente: nella vita concreta vediamo i discernimenti che operiamo, i nodi che vengono al pettine, e la strada serena e graduale della vera crescita. |