Omelia (20-05-2024)
don Michele Cerutti
Maria Madre della Chiesa, madre di tutti noi

La Madonna viene invocata Madre della Chiesa nel giorno successivo all'evento della Pentecoste. Guardiamo a questa stella e ci facciamo aiutare da una pagina evangelica che ci riporta indietro con il tempo liturgico e precisamente al Venerdì Santo.
La Chiesa ci indica in tal modo che la maternità di Maria sulla Chiesa deriva dal suo essere forte ai piedi della Croce.
Nella liturgia dell'Addolorata, il 15 settembre, nell'antifona al Vangelo si elogia Maria perché ha meritato la palma del martirio.
Sì la Vergine ha rinnovato quel fiat fino al Calvario e anche dopo riunendo i discepoli impauriti a causa dei Giudei.
Maria allora non è una creatura distante da noi, ma molto più vicina di quanto pensiamo perché conosce il dolore come dimensione portante della sua vita.
Lo aveva predetto perfino Simeone 40 giorni dopo il Natale quando aveva affermato: "anche a te una spada trafiggerà l'anima".
Maria diventa veramente Madre della Chiesa e nelle tempeste che questa sua figlia deve attraversare sappiamo che guardando alla Stella della Madonna il navigare diventa meno agitato.
Affidiamo a Lei prima di tutto Pietro, Papa Francesco, i Vescovi, il clero, i religiosi e le religiose, tutti quelli che sono in cammino di discernimento e il popolo di Dio tutto perché sappia trovare in questa Madre la premura per i suoi figli.
Gesù, come ci dice il Vangelo, oggi assegna ciascun discepolo a Maria, affidando Giovanni alla Sua cura.
Ci siamo tutti noi in quel gesto di affidamento e allora non dobbiamo aver paura anche quando sentiamo notizie di tempesta per la Sposa di Cristo, la Chiesa, perché abbiamo una Madre che pensa a tutti noi e come ci dice la prima lettura pesta il calcagno al Male che serpeggia nel mondo.
A Fatima consegna la sua promessa ai tre pastorelli: State certi il mio Cuore trionferà.