Omelia (08-02-2006)
mons. Vincenzo Paglia


Questo lungo brano evangelico riporta una discussione tra Gesù e i farisei sull'osservanza di alcune prescrizioni riguardanti la purificazione. I discepoli di Gesù si sentivano "liberi" da queste norme rituali che, per altro, non erano dedotte dalla Scrittura ma, appunto, aggiunte dalla "tradizione degli antichi". Inizialmente le disposizioni ricordate erano riservate ai sacerdoti; solo successivamente vennero estese a tutto il popolo. La disputa che nasce tra Gesù e i farisei si sposta subito su ciò che è puro e ciò che non lo è. Ma Gesù riporta il problema dell'osservanza delle norme sul suo punto nodale: il cuore. Il cuore, infatti, è la fonte dell'impurità. Dal cuore nascono i pensieri malvagi, le intenzioni impure, le decisioni cattive. E' il cuore perciò che bisogna curare; è dal cuore che debbono essere sradicate le erbe amare ed è nel cuore che va accolta e custodita la Parola di Dio. Maria, la prima dei credenti, ce lo insegna fin dall'inizio. Essa, scrive il Vangelo, "custodiva nel cuore tutte queste cose", tutte le cose che vedeva accadere a Gesù. Il Vangelo è la medicina che purifica il cuore e l'energia che lo muove.