Omelia (25-05-2024) |
don Michele Cerutti |
Antidoto alla Superbia: essere come bambini davanti a Dio Qualche giorno fa, davanti ai discepoli preoccupati di occupare i primi posti, Gesù esorta questi a prendere come modello i bambini. Oggi ancora una volta questi sono protagonisti della pagina evangelica. Loro che non venivano nemmeno considerati nelle statistiche del tempo. Quando Gesù distribuisce il pane nella moltiplicazione ci viene detto che erano stati distribuiti a 5000 persone esclusi donne e bambini. Proprio perché era diffusa l'idea che non andavano conteggiati. Come sempre il Vangelo è sorprendente perché categorie di persone messe al centro e a loro volte escluse dal contesto sociale sono diverse. Gesù ha un attenzione particolare per ciò che è piccolo ed è escluso e questa volta li prende come modello per noi tutti perché abbiamo il compito di saper intravvedere negli ultimi il modello di riferimento. I bambini ci vengono consegnati come riferimento per la loro capacità di lasciarsi attraversare dalla sorpresa- Diventano un modello per noi tutti perché sappiamo scorgere in loro l'umiltà di chi ha sempre bisogno di imparare. Il bambino ci rimanda a evitare un rischio che possiamo vivere tutti: la superbia. Questo vizio che è poi il padre di tutti i vizi perché ci rende autosufficienti e mai in grado di vedere l'opera del Creatore in azione. Quanto abbiamo bisogno invece di riconoscerci umili davanti a Dio. I farisei vivevano proprio il peccato di superbia e pensavano che osservando scrupolosamente la Legge e il fatto di conoscerne i contenuti era un modo per essere a posto con la coscienza e guardare Dio senza provare nessun pentimento. Famoso il brano del pubblicano e del fariseo nel Tempio. I giganti della fede non sono mai stati dei saputelli, ma uomini e donne che come bambini si sono lasciati guidare da Dio e dalle creature che sono stati messi nel loro cammino per crescere giorno per giorno. |