Omelia (11-02-2006) |
mons. Vincenzo Paglia |
Siamo ancora in territorio pagano e una grande folla si raduna intorno a Gesù. E' commovente l'attenzione con cui queste persone, pur non appartenendo alla religione ebraica, ascoltano le parole di Gesù. Egli stesso, certamente commosso per l'attenzione che pongono nell'ascoltarlo, prende l'iniziativa perché non tornino a casa senza mangiare. Ancora una volta si scontra con la "ragionevole" grettezza dei discepoli, i quali continuano a rispondergli che non è possibile sfamare tanta gente. Essi credono più alla loro saggezza che alle parole di Gesù. Eppure aveva detto loro: "tutto è possibile a chi crede". E seppure non ricordavano queste parole, come spesso capita anche a noi di dimenticare il Vangelo, avrebbero però dovuto pensare al miracolo della moltiplicazione compiuto precedentemente. Ancora una volta è Gesù che prende l'iniziativa. Ed è lui che prende nelle sue mani quei pani (appena sette) e li moltiplica per tutti. E' la seconda volta (la prima è stata in Galilea) che Marco riporta la moltiplicazione dei pani. Questa volta avviene in territorio pagano, quasi a voler dire che il pane va moltiplicato in ogni tempo ed in ogni terra. |