Omelia (21-05-2024)
Missionari della Via


Papa Francesco torna spesso su una grande tentazione che corre la Chiesa: la mondanità spirituale, la voglia mondana di avere potere, che alimenta l'invidia e il desiderio sempre maggiore di salire in alto. Questo è lo spirito del mondo che è contrapposto allo Spirito di Gesù che è di servizio, di umiliazione, di morte redentrice. E così alle parole di Gesù, che chiedeva agli apostoli cosa stavano discutendo lungo la via, mentre lui parlava di sofferenza e morte per la vita degli altri, questi non risposero, ebbero timore di dire che pensavano alla gloria. Tacevano. Non volevano capire il linguaggio di Gesù, ebbero timore di questa verità: vita come servizio, come dono, come offerta per la vita del mondo. Avevano vergogna di dire a Gesù che essi parlavano di gloria e di primi posti. Ecco, quindi, la contrapposizione: Gesù parla un linguaggio di servizio, di morte, e loro parlano un linguaggio da arrampicatori di potere: chi andrà più in alto nel potere? E noi ci chiediamo: che linguaggio parliamo?

«Nella strada che Gesù ci indica per andare avanti il servizio è la regola. Il più grande è quello che più serve, quello che più è al servizio degli altri, non quello che si vanta, che cerca il potere, i soldi, la vanità, l'orgoglio. Insegnamento necessario perché questa è una storia che accade ogni giorno nella Chiesa, in ogni comunità dove spesso ci si chiede: Ma da noi, chi è il più grande? Chi comanda? Emergono le ambizioni, la voglia di arrampicarsi, di avere il potere, sii usano tutti i mezzi. Così, ad esempio, ci sono le chiacchiere, lo sporcare gli altri. Lo sappiamo tutti che l'invidia e le gelosie fanno questa strada e distruggono. Tutto questo accade oggi in ogni istituzione della Chiesa: parrocchie, collegi, altre istituzioni, anche nei vescovati... tutti. Tutti noi siamo tentati da queste cose, siamo tentati di distruggere l'altro per salire in alto. È una tentazione mondana che divide e distrugge la Chiesa, e non è certo lo Spirito di Gesù» (papa Francesco).