Omelia (01-06-2024)
don Michele Cerutti


Guardando al brano evangelico e quindi ad una pagina molto conosciuta possiamo trarre conclusioni importanti per la nostra riflessione.
Gesù non si riferisce alle sole ricchezze materiali. L'invito che fa il Maestro fa riferimento alle ricchezze non solo materiali, ma anche a tutte quelle capacità e predisposizioni in possesso di questa persona che noi comunemente definiamo giovane ricco.
In questo brano non dobbiamo vedere una sola categoria e dare a questo un significato vocazionale con riferimento alla vita religiosa e sacerdotale.
Quel tale siamo tutti giovani o vecchi quando ci tratteniamo chiusi in noi stessi nel nostro mondo. Non è sola la storia di una vocazione abortita, ma abbraccia la nostra vita.
Penso che questo brano se vuole essere quell'arma a doppio taglio che mette a nudo la nostra esistenza e dovrebbe farci suscitare queste domande:
Noi crediamo allo sguardo del Maestro? Di fronte a questo a sguardo siamo attenti alla sua gratuità, a quel suo offrirci amore senza mai imporlo?
Recuperiamo l'intimità con Lui cercando di scrutarlo con gli occhi della fede per capire in profondità come la nostra risposta può essere maggiormente fiduciosa.