Omelia (23-05-2024) |
don Giampaolo Centofanti |
Pensiamo a quante parole scritte sui social che non fanno bene agli altri e che basterebbe un minimo di attenzione per cercare di evitare. È giusto per esempio confrontarsi sulla fede, sulla vita della Chiesa, anzi se fatto con amore è anche un grande aiuto. Ma qui Gesù parla di non scandalizzare i piccoli. Stare attenti a quando puoi fare male a persone che già ricevono dal mondo tante parole sbagliate e che invece di aiutare con parole buone rischi di turbare con parole di critica che in altri contesti potrebbero anche aiutare a crescere ma che appunto a persone nella sofferenza, nella difficoltà, in una fede germinale, possono solo creare ulteriore confusione e oscurità. Il Signore qui fa capire anche il segreto della sofferenza. Lui non causa nessuna sofferenza ma se permette delle difficoltà è solo per aiutarci a crescere. Magari quella sofferenza ci aiuta a capire cose che sentendoci forti di fare sulle nostre bravure ci porterebbe solo su vie che ci fanno male. Comunque qui come sempre le parole di Gesù vanno comprese nel loro senso. Cerco Gesù non dice di tagliarsi qualche parte del proprio corpo. Gesù dice che oltre alla preghiera e alla conversione si possono usare metodi che aiutino per esempio a superare delle debolezze. Per esempio se hai un forte diabete e non puoi mangiare tanti zuccheri e sai che non riesci a non mangiarli tenere poco zucchero dentro casa ti aiuta nel momento della debolezza. Gesù conclude osservando che su questa strada l'uomo diventa più solido, più maturo e impara quindi a dare meno importanza a tante cose che non la hanno, ad andare all'essenziale e quindi diventa anche sempre più capace di conservare la pace con gli altri. |