Omelia (25-02-2006)
mons. Vincenzo Paglia


Forse questo episodio si deve collocare in qualche luogo di sosta lungo il cammino di Gesù verso Gerusalemme. La scena è singolare e certamente mostra l'attenzione e la tenerezza di Gesù verso i bambini. È un invito a scorgere i milioni di bambini che nel nostro mondo contemporaneo non sanno da chi andare e che restano schiacciati nella solitudine e nell'emarginazione. Nessuno li accarezza. E spesso chi li avvicina è per sfruttarli. Chi invece si fa loro accanto per aiutarli, per farli crescere, per difenderli, certamente riceverà una grande ricompensa. E quando Gesù dice: "Chi non riceve il regno di Dio come un bambino non vi entrerà" propone un insegnamento centrale nella vita del discepolo. Più volte nei Vangeli è ripetuto questo concetto. Basti pensare quello che Gesù dice a Nicodemo: "Se uno non rinasce dall'alto non può vedere il regno di Dio". Proponendo l'atteggiamento del bambino come modello del discepolo Gesù intende sottolineare la totale dipendenza del discepolo da Dio, appunto, come un bambino che dipende in tutto dai genitori. Il discepolo è anzitutto un figlio che tutto riceve dal Padre e in tutto da Lui dipende.