Omelia (04-06-2024)
Missionari della Via


Gesù, conoscendo l'ipocrisia di coloro che gli ponevano una domanda per coglierlo in fallo, non dà risposte ma pone una contro domanda. Nostro Signore ci insegna che con le cose contorte, false, camuffate di bene non si dialoga mai. Eva, quando cadde in questo tranello, cascò nella trappola del serpente che la indusse a disobbedire a Dio e alla verità. In tantissimi episodi evangelici Gesù si sottrasse ai tranelli che gli furono tesi con domande capziose non rispondendo in nessun modo o ponendo altre domande, utili a rivelare cosa vi fosse nel cuore dei suoi interlocutori. E nel nostro cuore cosa vi è? Può essere che anche noi siamo ipocriti? A volte non fingiamo anche noi di non capire cosa Dio ci vuol dire? A volte, anche con le persone che abbiamo accanto, non ci accade di dire cose false pur di non avere discussioni? A volte non ammantiamo il nostro cristianesimo di devozioni varie per sentirci migliori degli altri e aver la pretesa di poter giudicare dall'alto dei nostri troni di superbia e presunta superiorità? Ci aiuti il Signore ad avere un profondo sguardo introspettivo per capire se anche nel nostro cuore vi fosse tanta ipocrisia che esige di essere riconosciuta e confessata!

«È lecito pagare? avevano chiesto. Gesù risponde impiegando un altro verbo, restituire, come per uno scambio: prima avete avuto, ora restituite. Lungo è l'elenco: ho ricevuto istruzione, sanità, giustizia, coesione sociale, servizi per i più fragili, cultura, assistenza... ora restituisco qualcosa. Rendete a Cesare, vale a dire pagate tutti le imposte per servizi che raggiungono tutti. E aggiunge: Restituite a Dio quello che è di Dio. Di Dio è la terra e quanto contiene; l'uomo è cosa di Dio. Di Dio è la mia vita. Neppure essa mi appartiene.

Ogni uomo e ogni donna vengono al mondo come vite che risplendono, come talenti d'oro su cui è coniata l'immagine di Dio e l'iscrizione: tu appartieni alle sue cure, sei iscritto al suo Amore. Restituisci a Dio ciò che è di Dio, cioè te stesso. A Cesare le cose, a Dio le persone. A Cesare oro e argento, a Dio l'uomo. A me e ad ogni persona, Gesù ripete: tu non appartieni a nessun potere, resta libero da tutti, ribelle ad ogni tentazione di lasciarti asservire» (Ermes Ronchi).