Omelia (09-06-2024)
don Antonino Sgrò
Servi o manipolatori della verità?

‘Ma stiamo scherzando? Tutta questa gente che lo cerca di continuo, che non gli lascia il tempo neanche di mangiare. E Lui che perde il suo tempo ad ascoltarli, aiutarli e neanche li conosce! Ma è uscito fuori di sé? Che gli passa per la testa? Non vede che non ha più una vita? E per cosa poi? Per niente! No Maria, non difenderlo: dobbiamo fare qualcosa!'.
Gesù non è capito dai suoi parenti, forse eccessivamente protettivi come in genere sono i familiari, ma soprattutto timorosi di ritrovarsi nei guai a causa della libertà di questo congiunto dai tanti vincoli della legge. Ancor di più non è capito dagli scribi, che lo ritengono «posseduto da Beelzebul». Essi non riescono ad accogliere una verità diversa da quella a cui erano stati formati e con la quale esercitavano il controllo sulle coscienze; la negano, la distorcono pur di non ammetterla, per timore di perdere il potere. Il paradosso che Cristo usa svela la loro durezza di cuore: «Come può Satana scacciare Satana?», combattere se stesso senza autodistruggersi? Si è mai visto un esercito che invece di avanzare compatto contro l'avversario comincia a dividersi e a lottare al suo interno? Quale speranza di vittoria ci potrebbe mai essere se si neutralizza da solo? E questo vale anche per noi, per il nostro cuore: se è diviso in se stesso, come può discernere e scegliere il bene? Satana punta a mettere divisione nella nostra interiorità, così può entrare e prenderne possesso. Ecco perché è importante imparare a mettere ordine, a pacificare tutti i pensieri e sentimenti che spesso si affollano e si contrastano, perché se siamo divisi in noi stessi sarà complicato resistere ai colpi del Nemico. Ma da soli possiamo? Io da solo fatico a mettere ordine nel mio armadio, figuriamoci se riesco a mettere ordine dentro di me! Ho bisogno di aiuto, ho bisogno del vero «uomo forte» che trovi dimora in me e sia libero di agire. Se lo ospito ma poi neanche lo ascolto e lo relego in un angolo, è come se gli legassi mani e piedi e gli mettessi un bavaglio alla bocca.
Gesù continua dichiarando imperdonabile «chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo», ossia chi manipola la verità fino ad affermare che l'opera del Figlio viene dal Maligno e danneggia l'uomo. Ci sono delle volte in cui abbiamo l'intuizione di essere di fronte al mistero di Dio, ma quasi subito riusciamo a soffocarlo, a disconoscerlo; magari facciamo esperienza della Provvidenza e siamo capaci di dire: ‘No, non è Dio'; oppure percepiamo il sapore della verità e diciamo: ‘No, non è vero'. Godiamo dell'amicizia e neanche ci passa per la testa che è un dono. Siamo come questi scribi a cui Gesù, con una logica spiazzante, fa capire che stanno dicendo un'assurdità e che il rifiuto della sua persona è molto più grave di tutti i peccati che potrebbero commettere.
Un'ultima cosa. Sappiamo che quanto hai insegnato è bello e prezioso per tutti noi, ma non ci sarà rimasta male Maria quando hai detto «chi è mia madre?». Io un po' ci sarei rimasto male, ma probabilmente Maria non aveva insicurezze, era consapevole e certa del bene che le volevi, del rapporto unico e speciale che c'era tra voi, non aveva bisogno di conferme. Maria, donna del popolo, non abbandona questi parenti, che prima avevano considerato Gesù «fuori di sé» e ora, giunti presso di Lui, dimostrano di essere loro ‘fuori', in quanto non entrano col Maestro in una relazione di ascolto e obbedienza. Non è sufficiente far parte per tradizione familiare di una comunità di fede per essere considerati fratelli di Gesù, ma si diventa suoi intimi facendo la volontà di Dio, non sottraendosi al suo sguardo che, dal centro dell'amore trinitario, raggiunge le nostre periferie esistenziali. Sentiamoci anche noi raggiunti dalla sua potenza d'amore che sta alla porta e bussa alla nostra vita. Se hai tutto ma non hai Cristo, hai nulla; se hai poco ma hai Lui, hai tutto.
Chi fa la volontà di Dio non solo diventa fratello di Gesù, ma si scopre fratello di tutti e intimo di coloro con cui condivide la medesima fede. Ecco il vero antidoto contro la solitudine, perché puoi essere attorniato da gente e sentirti tremendamente solo, oppure puoi trovarti in un deserto ma da lì abbracciare l'intera umanità. Tutto dipende da ciò che abita il tuo cuore, come mi dicono a volte alcune donne anziane: ‘Finché posso, voglio rimanere qui, perché questa è casa mia e, anche se soffro un po' la solitudine, mi fanno compagnia le mie preghiere'. Se Dio abita la tua casa, non sei mai solo! Annunciamolo a chi si sente schiacciato dal peso della solitudine.