Omelia (05-02-2006) |
Comunità Missionaria Villaregia (giovani) |
Gesu' guarisce dal virus del... non amore A chi non piace l'amicizia alzi la mano! Sapete una volta ho conosciuto una coppia che per il matrimonio aveva la possibilità di costruirsi la casa in campagna, con un bel giardino, poco distante dal paese di origine però la futura moglie non ha voluto. Perché? Significava ritrovarsi da soli, lei voleva aprire la porta e vedere la casa del vicino, chiudere la finestra e sentire la macchina che passa sotto casa... insomma desiderio primo stare con le persone, vivere insieme. Se ci pensiamo bene questo è il desiderio che ognuno porta dentro, sin da piccoli e a tutte le età. E l'uomo soffre quando nella relazione si sente preso in giro, non si sente voluto bene per quello che è, quando capisce che l'altro non è stato sincero, trasparente... C'è un canto che esprime questa sete di relazione vera senza ambiguità. Riportiamo alcune frasi che ci sembrano più significative: Mi ami davvero non come gli spot che dicono solo bugie Sei bella davvero non come le modelle che ritoccano le fotografie Sei pulita davvero non come la benzina verde che invece è veleno Sei sincera davvero non come le giacche e cravatte delle multinazionali Ho bisogno d'amore e di un po' di verità. L'uomo ha sete di relazione, ma di relazione vera, d'amore vero. La relazione è una necessità, un bisogno molto umano ben presente anche in Gesù, anzi direi proprio che Gesù è un uomo di relazione. La cosa più bella è che lui ci offre relazioni vere, autentiche. A lui piace stare con la gente e con il Padre. Il Vangelo di oggi ci presenta un Gesù accerchiato da tanta gente, addirittura si dice che "tutta la città era riunita davanti alla porta" della casa in cui si trovava. Perché? Perché desidera il bene degli uomini ed è disposto a dare tempo per guarire, consolare, incoraggiare... insomma si ritrova circondato da tante persone bisognose che hanno sete di relazioni nuove. Anche i miracoli che compie dicono che la vera malattia che tocca l'uomo è l'incapacità di costruire relazioni vere, autentiche, l'incapacità di amare. Siamo colpiti da questo virus che solo il contatto con Gesù ci può guarire. Il Vangelo di oggi all'inizio ci presenta Gesù che va in casa di Simone, e lì trova la suocera di Simone a letto con la febbre. Gesù "accostatosi, la sollevò prendendola per mano; la febbre la lasciò ed essa si mise a servirli". Di che cosa è malata la suocera di Pietro? La febbre, di cui non si dice a quale malattia fosse dovuta, è semplicemente il segno esteriore che qualcosa non va in lei, che ha bisogno di essere curata. Qual è quindi la malattia che costringe la suocera di Pietro a stare a letto? Un minuto per pensare guardando il brano biblico. Per capirlo bisogna guardare il brano biblico. Appena "la febbre la lasciò"... "essa si mise a servirli", cioè ad amarli. È malata quindi di... chiusura, di egoismo, di non relazione verso gli altri... tanto che appena è rimossa la causa della febbre, "essa si mise a servirli". L'incontro con Gesù ci libera da tutto ciò che ci impedisce di essere noi stessi, di vivere da persone, di amare e Gesù, guarendoci, ci fa capaci di relazioni nuove, di relazioni mosse dall'amore, dal desiderio di volere il bene altrui. In missione abbiamo conosciuto Antonia e mi sembra che in lei l'incontro con Gesù ha realizzato questo salto di qualità che le ha permesso di riscoprire la vita. Antonia è una mamma di due figli. Ella crede molto nel matrimonio e quando si è sposata ha investito tutto nel rapporto con suo marito. I primi anni tutto bene tanto che nascono i due figli. Poi dall'oggi al domani si è ritrovata senza marito, abbandonata senza una motivazione. Antonia è caduta in depressione, voleva farla finita con tutto e con tutti. Mentre pensava a queste cose è stata avvicinata da alcuni parrocchiani che hanno fatto presente il caso a noi missionari. Così insieme alla gente abbiamo cercato di starle vicino gratuitamente, di offrirle amicizia vera. Le persone che l'hanno aiutata, essendo credenti ad un certo punto le hanno regalato una Bibbia, lei ha cominciato a leggerla, rileggerla... e senza che se ne accorgesse l'amore di Dio, ha iniziato a toccare la sua vita. Pian piano Antonia ha riscoperto il dono della vita, il dono dei suoi due figli, si è addirittura accorta che tante altre persone erano accomunate da un problema che la riguardava direttamente: tanti come lei vivevano in una casa che non era di loro proprietà. Antonia raggiunta dall'amore di Dio si è aperta alla vita sua, della famiglia, di tanti altri. Ha quindi assunto il movimento dei "sem casa" senza casa, perché persone che vivono di affitto, a livello di cittadino. Lei che non aveva studiato si è ritrovata a marciare verso la capitale Brasilia, per farsi voce di tanti poveri. Anche per Antonia c'è stato quindi questo salto: dalla chiusura alla vita piena, alla relazione piena con ogni fratello. Questo è il dono che vorremmo chiedere questa settimana. Offrire a chi ci incontrerà relazioni nuove che puntano alla vita dell'altro, per guarirci gli uni gli altri da quella febbre dell'egoismo che ci impedisce di amare. La farmacia di Gesù è aperta 24 ore su 24. Buona settimana. |