Omelia (13-06-2024)
don Giampaolo Centofanti
Commento su Matteo 5,20-26

Talora qualche persona pensa di pregare male perché mentre prega i pensieri volano altrove. Distrarsi davvero vuol dire farlo apposta, per esempio quando Dio chiama a pregare si prega ma anche si vede la partita in televisione. Ma se la distrazione è involontaria non fa nulla l'importante è che il cuore ci provi con sincerità. E la sincerità consiste nel desiderio di accogliere nella propria vita concreta lo Spirito invocato nella preghiera. Talora si può avere la sensazione che la preghiera non serva a nulla. Qualche dono Dio trova sempre il modo di farlo ma certo se non cerchiamo, con semplicità e buonsenso, di ascoltarlo rendiamo più difficile l'efficacia della sua risposta perché i suoi doni può farceli meglio se apriamo il cuore. Col cuore chiuso non andiamo per le strade dove possiamo riceverli, non li riconosciamo, li accogliamo male...