Omelia (10-06-2024) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Mt 5, 1-12 Come vivere questa Parola? Gesù non presenta una legge nuova, egli riporta la Torà al suo senso pieno, anche se con caratteristiche di originalità rispetto all'interpretazione giudaica e farisaica corrente. La beatitudine è una dichiarazione di felicità. Le beatitudini della povertà in spirito e della persecuzione a causa della giustizia sono proclamate da Gesù già presenti. La felicità pertanto deve essere cercata nello stato a cui è misteriosamente connessa (povertà e persecuzione) è un invito a guardare "dentro" ed "oltre" la situazione per scorgervi la Sua presenza. L'essere poveri o perseguitati, nel senso in cui lo intende Gesù, è la modalità in cui si può sperimentare nell'oggi la salvezza inaugurata da Lui che per primo ha vissuto le altre beatitudini. Gesù non sembra porre condizioni e non esige alcun comportamento previo (non dice "siate poveri") dichiara beati coloro che sono in tale situazione. Annuncia una felicità, una felicità paradossale. Le beatitudini sono una novità, un modo nuovo di vivere la vita e di pensarla, è tutto è visto in relazione a Lui. Vivere le Beatitudini è una disposizione del cuore, un complesso di atteggiamenti esistenziali adatti a ciascuno.
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