Omelia (19-06-2024)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Mt 6,1-4

Come vivere questa Parola?

Dopo aver detto di essere perfetti come il Padre (5,48), Gesù ci fa entrare nel segreto del suo cuore di Figlio. La sua relazione con il Padre è la sorgente del suo essere e agire. Gesù ci ha insegnato ad avere il Padre come punto di riferimento e a ritrovarsi in Lui per riempire ogni bisogno "si ritirava a pregare". Noi spesso invece, riempiamo i nostri vuoti attraverso il riconoscimento degli altri. Noi lo cerchiamo negli altri e non ne abbiamo mai abbastanza, tanto che rimaniamo schiavi del giudizio e dell'approvazione degli altri e nello stesso tempo, dello sforzo di apparire sempre all'altezza dell'immagine di noi stessi che vendiamo. L'essere di Gesù è tutto "davanti al Padre". Così dovrebbe essere anche per ciascuno di noi: la nostra gloria, il nostro "peso" è il quanto siamo amati dal Padre: questa è l'unica, vera, grande dignità!


Insegnaci Signore a non vivere cercando la gloria negli "altri", ma ricordaci che siamo fatti a "tua immagine e somiglianza" e che solo davanti a Te ritroviamo la nostra realtà, la nostra dignità e la nostra verità.


La voce di Papa Francesco

"Gesù, [...] ci chiede di non fare l'elemosina per essere lodati e ammirati dagli uomini per la nostra generosità: fa' in modo che la tua mano destra non sappia quello che fa la sinistra (cfr Mt 6,3). Non è l'apparenza che conta, ma la capacità di fermarsi per guardare in faccia la persona che chiede aiuto. Ognuno di noi può domandarsi: "Io sono capace di fermarmi e guardare in faccia, guardare negli occhi, la persona che mi sta chiedendo aiuto? Sono capace?". Non dobbiamo identificare, quindi, l'elemosina con la semplice moneta offerta in fretta, senza guardare la persona e senza fermarsi a parlare per capire di cosa abbia veramente bisogno."

L'Udienza Giubilare, 09.04.2016


sr Monica Gianoli - gianoli.monica@gmail.com