Omelia (21-06-2024) |
Missionari della Via |
La prima domanda che ci poniamo è: "Qual è il mio tesoro?". Sì, ognuno ha un suo tesoro, qualcosa che reputa davvero importante se non vitale. È bene dargli un nome; e poi chiedersi: "è un vero tesoro?". Cioè, è qualcosa di veramente importante? È qualcosa che resisterà alla morte? È qualcosa che porterò con me? E qual è il vero tesoro? «Di certo non possono essere le ricchezze, visto che il Signore dice: Non accumulate per voi tesori sulla terra, perché alla fine si perdono. Sono tesori che dobbiamo lasciare, non li possiamo portare con noi. Io non ho mai visto un camion di traslochi dietro un corteo funebre. Allora, qual è il tesoro che possiamo portare con noi alla fine della nostra vicenda terrena? La risposta è semplice: Puoi portare quello che hai dato, soltanto quello. Ma Gesù fa un passo avanti e aggiunge: "Dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore". Il Signore ci ha fatti per cercarlo, per trovarlo, per crescere. Ma se il nostro tesoro non è vicino al Signore, non viene dal Signore, il nostro cuore diventa inquieto. Un esempio? Tanta gente, anche noi, siamo inquieti per avere o per arrivare a qualcosa. E alla fine il nostro cuore si stanca, diventa pigro. Pensiamo: io cosa ho? un cuore stanco, che vuol soltanto sistemarsi con tre o quattro cose, con un bel conto in banca? O ho un cuore inquieto, che sempre più cerca le cose del Signore? Per questo occorre curare sempre quest'inquietudine del cuore. L'ultima parte della riflessione di Gesù rimanda all'espressione: «la lampada del corpo è l'occhio», ovvero "l'occhio è l'intenzione del cuore". Di conseguenza se il tuo occhio è semplice, viene da un cuore che ama, da un cuore che cerca il Signore, da un cuore umile, e allora tutto il tuo corpo sarà luminoso. Ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. In proposito com'è il nostro giudizio sulle cose: Luminoso o tenebroso? Siamo persone di luce o di tenebre? L'importante è come giudichiamo le cose: con la luce che viene dal vero tesoro nel nostro cuore? O con le tenebre di un cuore di pietra?» (papa Francesco). Chiediamo oggi, per intercessione di s. Luigi Gonzaga, che il Signore cambi il nostro cuore di pietra, donandoci il suo di cuore che ama totalmente e fino alla fine! |